Alle merci servono i binari

6 Ottobre 2017

Italia ancora lontana da un sano utilizzo del trasporto su “ferro” In Europa passa dai treni il 20% dei cargo, da noi meno del 10%. C’è molto spazio per crescere.

di Paolo Pittaluga

Che le inefficienze della logistica italiana rappresentino un gap per il Belpaese è arcinoto. Se a ciò si aggiunge che il trasporto merci è ad appannaggio per oltre il 90% della gomma, che gli interporti sono pochi (nonostante Conship abbia raddoppiato Melzo, Padova l’abbia potenziato e ci sono tre grossi progetti di Mercitalia e Hupac a Milano, Brescia e Piacenza) e non del tutto adeguati alle future esigenze appare chiaro come si debba rincorrere perché l’economia italiana non si trovi a breve tagliata fuori dai grandi corridoi. L’ultima giornata di Expo Ferroviaria ha analizzato il settore merci, dagli anni ’80 palla al piede della trasportistica dello Stivale. Trent’anni dopo si deve parlare di intermodalità, ma lo si fa con la consapevolezza di scalare una montagna. Anche se con la “manovrina” di giugno viene dato un nuovo impulso all’intermodalità ferroviaria, con misure quali la proroga di due anni dello sconto pedaggio e fissando un contributo per la formazione di nuovi macchinisti, oltre a una serie di altri interventi a favore del trasporto su ferro. Negli ultimi due anni il Governo ha cercato di fare quello che viene fatto in Europa, permettendo la lunghezza di 750 metri dei convogli e arrivando alle 2mila tonnellate per convoglio. Il che, secondo agli addetti ai lavori, si monetizza in una riduzione del 20% delle tariffe. Così nel 2015 il traffico è cresciuto del 2% e nel 2016 del 6% – e i privati aderenti a Fercargo, ad esempio del 21%. Così, oggi, è possibile pensare di investire per uno “split” modale più robusto per avvicinare l’Europa (dove il trasporto su ferro supera il 20%) e prepararsi al IV° Pacchetto ferroviario approvato dall’Unione a dicembre ma non ancora operativo. Senza dimenticare che ci sono quattro tunnel di base in costruzione (Monte Ceneri in Svizzera sull’asse del Gottardo, Terzo Valico, della Genova-Milano, Torino-Lione e Brennero). Inevitabile quindi la crescita del trasporto su ferro come ci viene richiesto dagli altri Paesi. Ma si deve essere veloci nell’apportare quell’innovazione che serve alla nostra competitività. A partire dall’introduzione del macchinista unico che in Italia non è ammesso, non dalla contrarietà dei sindacati ma dalle decisioni delle Usl che cambiano da Regione a Regione. Anche perché nel 2019-20 l’Europa avrà un sistema di segnalamento unico e i macchinisti potranno guidare in tutti i Paesi. E poi l’ottimizzazione delle attività di manovra diminuendo tempi e costi. Senza trascurare che andrebbe rivisto il concetto di carro singolo e di traffico diffuso che solo da noi è stato abbandonato. Mentre all’orizzonte si profila l’avvento del treno intelligente, un convoglio merci “connesso” – con una diagnostica digitale – allo studio di Mercitalia.

Avvenire/Economia & Lavoro – 06.10.2017

© Riproduzione riservata

Il Tar respinge i ricorsi «chiave»: via libera alla Tav

Fuori tempo massimo il Consorzio Lugana Doc Per i giudici amministrativi i sei Comuni gardesani non hanno titolo per censurare le norme sugli appalti

di Cinzia Reboni

Inammissibili o irricevibili. In una giornata il Tar del Lazio ha respinto gli ultimi ricorsi «chiave» che pendevano sul segmento di Tav Brescia-Verona spianando di fatto la strada all’apertura dei cantieri. Sull’impugnazione del Consorzio di tutela dei vini Doc e del Movimento turismo del vino, i giudici non si sono neppure pronunciati, considerando il ricorso irricevibile in quanto depositato diciotto giorni dopo la scadenza di legge.

Non è stata accolta neppure l’istanza dei ricorrenti di remissione dei termini sulla scorta dei ritardati tempi legati all’inoltro a Roma dei plichi giudiziari. Consorzio e Movimento avevano chiesto l’annullamento facendo leva fra l’altro sulla presunta violazione delle norme comunitarie nell’affidamento dei lavori senza procedura di evidenza pubblica, al general contractor Consorzio Cepav, sul mancato svolgimento della Valutazione ambientale strategica sul Piano generale dei trasporti e sull’inefficacia della Valutazione d’impatto ambientale risalente al 2003. Non è dunque servita l’ultima carta giocata dai rappresentanti dei viticoltori per salvare 75 ettari di vigneto (25 fra Desenzano e Pozzolengo), di cui 34 coltivati con il vitigno Lugana Doc (18 fra Desenzano e Pozzolengo).

Più articolato e complesso il pronunciamento negativo sul ricorso presentato dai Comuni di Desenzano, Sommacampagna, Peschiera, Sona, Castelnuovo e Ponti sul Mincio. Il Tar in 10 pagine di sentenza ha stabilito tra l’altro che «i Comuni, seppur enti a fini generali, non risultano legittimati a far valere le doglianze al mancato rispetto da parte di un’altra Amministrazione dei princìpi comunitari in materia di evidenza pubblica e di concorrenza, neppure per i risvolti indiretti attinenti all’interesse finanziario al minore o migliore impiego del denaro pubblico». Una delle leve azionate dalle Amministrazioni comunali attraversate dall’Alta velocità per annullare i progetti erano le censure su presunte violazioni delle regole di concorrenza e in tema di appalti.

Quanto alle altre due sentenze, su ricorsi presentati da privati – tra i quali l’azienda Serraglio di Desenzano, che aveva proposto originariamente il ricorso straordinario davanti al Capo dello Stato -, il Tar del Lazio li ha dichiarati «in parte inammissibili e, per la restante parte, «rigettati».

L’azienda agricola, proprietaria di un’area oggetto di esproprio che sarà compromessa dall’alta velocità, aveva lamentato l’omesso rinnovo della Via, resa necessaria in considerazione delle significative differenze apportate dalle varianti al progetto. Per i ricorrenti si sarebbero violate anche le norme di tutela ambientale in considerazione della vicinanza del cantiere al sito archeologico di Lavagnone. Ma i giudici replicano che, proprio in considerazione delle osservazioni dei ricorrenti, sono state ridotte le aree di cantiere ed eliminata l’incidenza della Tav sul sito archeologico.

Brescia Oggi – 06.10.2017

© Riproduzione riservata

Iata: crescita a doppia cifra per il cargo ad agosto

I dati diffusi dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) indicano che nel mese di agosto 2017 il cargo aereo – misurato in freight tonne kilometers (FTK) – è cresciuto del 12,1% rispetto allo stesso mese 2016. Si tratta della quinta volta in sei mesi che si registra una crescita a doppia cifra rispetto al risultato dell’anno precedente. In particolare la domanda cresce a una velocità eccezionale se paragonata alla crescita media degli ultimi cinque anni (+4,4%).
La capacità – misurata in available freight tonne kilometers (AFTK) – è cresciuta ad agosto del 4,7% rispetto allo stesso mese 2016.
La domanda continua quindi a superare in modo significativo la crescita della capacità, aspetto che risulta positivo per il load factor, i rendimenti e la performance finanziaria del settore.
La solida performance del cargo aereo corrisponde alla fase di picco nel commercio globale, cresciuto del 4,2% nei primi sette mesi 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo il risultato migliore dal 2011. Un risultato coerente con la crescita degli ordini dell’export, che sono al momento al loro livello più alto dal 2011, e con gli ottimi indicatori di fiducia delle imprese.
Tutte le aree geografiche, con l’eccezione dell’America Latina (+8,5%) hanno registrato una crescita a doppia cifra dei volumi cargo movimentati: in Asia-pacifica la crescita è stata dell’11,3%; in Nord America dell’11,7%; in Europa dell’11,8%; in Medio Oriente del 14,1%. L’Africa si segnala per la crescita più sensibile dei volumi movimentati, +29,4% rispetto ad agosto 2016.

Trasporti-Italia.com – 06.10.2017

© Riproduzione riservata

Ad agosto il traffico delle merci nel porto di Ravenna è diminuito del -2,1%

Nei primi otto mesi del 2017 sono state movimentate 17,39 milioni di tonnellate (-0,6%)

Lo scorso mese di agosto il porto di Ravenna ha movimentato 2,05 milioni di tonnellate di merci, con un calo del -2,1% rispetto all’agosto 2016. Nel settore delle merci secche il traffico è ammontato a 1,48 milioni di tonnellate (+2,8%), di cui 547 mila tonnellate di prodotti metallurgici (-16,4%), 462 mila tonnellate di minerali grezzi, manufatti e materiali da costruzione (+25,3%), 256 mila tonnellate di derrate alimentari (+53,4%), 109 mila tonnellate di prodotti agricoli (-45,3%) e 88 mila tonnellate di concimi (+80,1%) a cui si aggiungono 12 mila tonnellate di combustibili e minerali solidi e 4 mila tonnellate di minerali e cascami metallurgici, traffici questi ultimi pari a zero nell’agosto 2016. Nel segmento delle rinfuse liquide il totale è stato di 346 mila tonnellate (-8,6%), di cui 203 mila tonnellate di prodotti petroliferi (+3,6%), 95 mila tonnellate di derrate alimentari (+5,9%) e 48 mila tonnellate di prodotti chimici (-48,4%). Il traffico delle merci containerizzate è diminuito del -49,6% a 85 mila tonnellate, mentre quello dei rotabili è cresciuto del +27,4% a 143 mila tonnellate.
Nei primi otto mesi del 2017 il porto ha movimentato 17,39 milioni di tonnellate di merci, con una flessione del -0,6% sul periodo gennaio-agosto dello scorso anno. Le merci allo sbarco sono state pari a 14,94 milioni di tonnellate (-0,5%) e quelle all’imbarco a 2,44 milioni di tonnellate (-1,3%). Complessivamente il traffico delle merci secche è risultato pressoché stabile essendosi attestato a 11,69 milioni di tonnellate (+0,4%), di cui 4,36 milioni di tonnellate di prodotti metallurgici (+2,0%), 3,65 milioni di tonnellate di minerali greggi, manufatti e materiali da costruzione (+11,8%), 1,55 milioni di tonnellate di derrate alimentari (+2,9%), 946 mila tonnellate di concimi (-9,8%), 924 mila tonnellate di prodotti agricoli (-32,8%), 186 mila tonnellate di combustibili e minerali solidi (+23,2%), 56 mila tonnellate di minerali e cascami metallurgici (+377,0%) e 19 mila tonnellate di altre merci secche (+32,0%). Il volume complessivo delle rinfuse liquide è aumentato del +3,2% a 3,02 milioni di tonnellate, di cui 1,73 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi (+7,0%), 712 mila tonnellate di derrate alimentari (+6,4%), 571 mila tonnellate di prodotti chimici (-9,7%) e 4 mila tonnellate di concimi (-13,1%). Il traffico dei carichi containerizzati è stato pari a 1,49 milioni di tonnellate (-13,7%) ed è stato totalizzato con una movimentazione di contenitori pari a 150.770 teu (-3,4%) e il traffico di rotabili è ammontato a 1,19 milioni di tonnellate (-0,8%).

InforMare – 06.10.2017

© Riproduzione riservata

Al Mit focus sul trasporto merci e la logistica nel medio e lungo periodo

5 Ottobre 2017

“Scenari per il trasporto merci e la logistica nel medio e lungo periodo”. È questo il titolo dello studio su cui ieri, il vice ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini,ha fatto al Mit il punto con la stampa. “Il documento che abbiamo presentato oggi è parte di un piano strategico integrato che guarda all’importanza e alla centralità dell’Italia rispetto ai traffici nel Mediterraneo. La sfida che abbiamo di fronte riguarda la necessità di promuovere una maggiore mobilità sia all’interno che fuori dai nostri confini. Maggiore mobilità significa anche maggiore movimentazione di merci. Ci sono tre punti significativi che il ministero sta portando avanti. Il primo, fondamentale, è la digitalizzazione delle infrastrutture su cui abbiamo messo in campo significativi investimenti. Secondo, l’Italia ha preso un forte impegno per trasferire entro il 2030 il 25-30% del traffico merci su ferro per arrivare al 50% entro il 2050: per far questo è chiaro che il cosiddetto ‘ultimo miglio’, il collegamento con porti e aeroporti, è fondamentale. Infine ci sono i piani sulle tre grandi piattaforme strategiche infrastrutturali: quella del Nord-Est, che include il Brennero e apre il collegamento con l’Europa centrale e la Via della Seta. Poi c’è quella del Nord-Ovest che guarda alla Francia e che rappresenta il crocevia secolare dello sviluppo europeo. Infine il grande tema dell’Italia meridionale: abbiamo previsto investimenti portuali importanti per catturare l’apertura della seconda bocca del canale Suez e intercettare i traffici di provenienza dall’Est del mondo che incrociano il nostro mare”, ha detto Nencini.

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato nel 2015, su iniziativa del ministro Graziano Delrio, una nuova stagione di pianificazione per le infrastrutture e i servizi per il trasporto merci e la logistica, concretizzatasi in numerosi documenti pianificatori e di indirizzo: Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica (2015), Connettere l’Italia(allegato al Documento di Economia e Finanza 2016 e 2017), Position paper sul rilancio del trasporto ferroviario delle merci (2016) e conseguenti norme attuative (2017), Position paper sul cargo aereo (2017), lavori delle Aree logistiche integrate (2016-2017) e accordi/cabine di regia sovraregionali (2016-2017). Alla conferenza stampa sono intervenuti il coordinatore della struttura tecnica di missione, Giuseppe Catalano ed il professor Vittorio Marzano.

La vision integrata di questo sforzo è l’implementazione di un sistema logistico efficiente, resiliente e sostenibile a servizio del sistema economico produttivo nazionale, che ha visto nella “cura del ferro” e nella “cura dell’acqua” le sue prime pratiche declinazioni, ed in coerenza con i principi generali di: promozione di infrastrutture utili, snelle e condivise; semplificazione ed efficientamento procedure e governance; incentivi per le modalitàdi trasporto più sostenibili.

Lo sforzo realizzativo, basato su una condivisione partenariale delle azioni, è stato sostenuto da considerevole stanziamento di risorse, tra l’altro per investimenti nel settore portuale e per il Marebonus (128 M€ per il biennio 2017-2018), per lo schema di Contratto di Programma RFI 2017-2021 con 66 miliardi di € di investimenti già finanziati (innanzitutto per completare e adeguare la rete nazionale agli standard europei e per i tunnel di Base Alpini), fino agli incentivi per il trasporto ferroviario: Ferrobonus(20 M€/anno per tre anni), sconto pedaggio (circa 100 M€/anno per 5 anni), formazione macchinisti (2 M€/anno per 3 anni), adeguamento carri ferroviari merci alla normativa anti-rumore (20 M€).

Il trasporto ferroviario delle merci è aumentato nel 2015, in termini di treni∙km, del +4% rispetto al 2014 e nel 2016 del 4.6% rispetto al 2015, con analoghe proiezioni di crescita per il 2017. Anche il traffico portuale è cresciuto, in termini di tonnellate, del 5.2% nel 2016 rispetto al 2014, i dati tendenziali per il 2017 mostrano una crescita annua del 5.4% del traffico container e di ben il 9.8% del traffico Ro-Ro, e il Paese è passato dal 38° al 1° posto della classifica Doingbusiness della World Bank per l’indicatore Trading across bordergrazie alle iniziative di snellimento e ottimizzazione delle operazioni doganali.

Il gruppo di lavoro sugli Scenari per la logistica ha individuato alcune traiettorie di approfondimento per ulteriori interventi nel settore della logistica e del trasporto merci, evidenziando innanzitutto tra le principali sfide da affrontare la necessità di approfondire le dinamiche demografiche del Paese e le relazioni tra dematerializzazione dei consumi e logistica. Occorrerà inoltre sostenere la penetrazione di mercato e performance dell’Italia in mercati esportativi consolidati e emergenti, tenendo conto che l’export nel periodo 2006-2015 è cresciuto a ritmi superiori a quelli delle altre componenti della domanda aggregata, arrivando a rappresentare oltre il 30% del PIL. In questo contesto, le Zone Economiche Speciali (ZES) di recente attuazione rappresentano potenziali game changers, in particolare per il Mezzogiorno.

Affrontare compiutamente le scelte pianificatorie per la logistica significa anche cogliere appieno le innovazioni tecnologiche di settore (carburanti alternativi, automazione) e di sistema (nuove tecniche di produzione) che già in parte contribuiscono a creare, da un lato, una domanda di servizi di trasporto merci e logistica e, dall’altro, opportunità di offerta di servizi molto diverse e più varie di quelle attuali. Basti pensare in tal senso al paradigma della mobilità come servizio (mobility-as-a-service) ed agli effetti strutturali dell’e-commerce e della polverizzazione dei volumi e della geografia dei traffici.

Si è infine sottolineata l’importanza di coordinamento e raccordo tra competenze interministeriali – con particolare riferimento ai temi di Industria 4.0, alle scelte energetiche nazionali e alle politiche del lavoro nella logistica e nel trasporto merci – e la necessità di promuovere una cultura condivisa della raccolta dati e del monitoraggio e di continuare a seguire la logica del processo partecipativo partenariale.

Trasporti-Italia.com – 05.10.2017

© Riproduzione riservata

Austria ferma i tir, mega-coda in Italia

Coda di 100 chilometri sull’Autobrennero

Una colonna dei tir lunga fino a 100 chilometri che si è formata ieri sull’autostrada del Brennero suscita polemiche. La situazione è stata in gran parte determinata dalla decisione dell’autorità austriache di rallentare gli accessi oltre il valico del Brennero. E’ stato attuato per la prima volta un esperimento, volto ad evitare un afflusso eccessivamente massiccio di mezzi pesanti sulle arterie austriache. E così, poco dopo il Brennero, la polizia tirolese è intervenuta per rallentare il traffico dei tir, facendone passare soltanto 300 ogni ora, contro un afflusso previsto di 600. Questo intervento ha naturalmente avuto come conseguenza che i camion si sono accodati lungo la carreggiata dell’autostrada del Brennero, formando una coda che nel pomeriggio ha raggiunto i 100 chilometri. Immediate le polemiche anche dalla Germania per i tir in colonna in Baviera. Il presidente dell’A22 Walter Pardatscher ha definito “inopportuno” l’intervento austriaco.

Ansa/Trentino A.A – 05.10.2017

© Riproduzione riservata

Stabile il traffico delle merci nel porto di Venezia ad agosto

I crocieristi sono diminuiti del -15,4%

Lo scorso agosto il porto di Venezia ha movimentato oltre 1,9 milioni di tonnellate di merci, un volume di traffico analogo a quello totalizzato nell’agosto 2016. Il traffico delle merci varie ha registrato una lieve flessione del -0,5% attestandosi a 683 mila tonnellate, di cui 425 mila tonnellate di carichi containerizzati (0%), 92 mila tonnellate di rotabili (+36,5%) e 165 mila tonnellate di altre merci varie (-14,3%). Nel settore delle rinfuse liquide il totale è diminuito del -3,7% a 756 mila tonnellate, di cui 626 mila tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (-5,0%), 97 mila tonnellate di prodotti chimici (+16,6%) e 33 mila tonnellate di altri carichi (-23,7%). Le rinfuse secche sono aumentate complessivamente del +7,1% a 515 mila tonnellate, di cui 188 mila tonnellate di prodotti metallurgici (+916,2%), 152 mila tonnellate di mangimi, foraggi e semi oleosi (+25,9%), 76 mila tonnellate di carbone e lignite (-69,0%), 48 mila tonnellate di cereali (+7,0%), 24 mila tonnellate di minerali, cemento e calce (+19,4%), 7 mila tonnellate di prodotti chimici (+27,3%) e 19 mila tonnellate di altre rinfuse secche (-18,9%).
Nel segmento dei passeggeri, il traffico crocieristico è stato di 209 mila unità (-15,4%), mentre i passeggeri dei traghetti e servizi locali sono ammontati a 47 mila unità (+28,2%).
Nei primi otto mesi del 2017 il porto veneziano ha movimentato un totale di 16,4 milioni di tonnellate di merci, con una diminuzione del -4,2% sul periodo gennaio-agosto dello scorso anno. Il traffico di importazione si è attestato a 12,8 milioni di tonnellate (-4,7%) e quello di esportazione a 3,5 milioni di tonnellate (-2,6%). Complessivamente il traffico delle merci varie è stato pari a 6,3 milioni di tonnellate (+1,5%), di cui 3,8 milioni di tonnellate di merci in container (-1,7%) realizzate con una movimentazione di contenitori pari a 409.718 teu (-0,6%), 979 mila tonnellate di carichi ro-ro (+43,3%) e 1,6 milioni di tonnellate di altre merci varie (-7,6%). Nel comparto delle rinfuse liquide il totale è stato di 5,9 milioni di tonnellate (-3,1%), di cui 4,9 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (-3,2%), 849 mila tonnellate di prodotti chimici (0%) e 193 mila tonnellate di altre rinfuse liquide (+16,4%). Le rinfuse solide sono calate del -14,3% a 4,1 milioni di tonnellate, di cui 1,2 milioni di tonnellate di carbone e lignite (-29,5%), 1,1 milioni di tonnellate di mangimi, foraggi e semi oleosi (-6,0%), 896 mila tonnellate di prodotti metallurgici (-14,1%), 412 mila tonnellate di cereali (-3,4%), 158 mila tonnellate di minerali, cemento e calce (+7,2%), 67 mila tonnellate di prodotti chimici (+73,9%), 210 mila tonnellate di altre rinfuse solide (+15,8%).
Nei primi otto mesi di quest’anno il traffico dei crocieristi è stato di 901 mila unità (-16,3%) e quello dei passeggeri dei traghetti e dei servizi locali di 154 mila unità (+33,2%).

InforMare – 05.10.2017

© Riproduzione riservata

Kompatscher, soluzione rapida per A22

4 Ottobre 2017

Il presidente altoatesino incontra il premier Paolo Gentiloni

Una soluzione rapida per il rinnovo della concessione di A22 ad una società interamente pubblica, una gestione equilibrata della presenza del lupo nell’arco alpino, i flussi di profughi da e per l’Italia: sono i temi affrontati a Roma dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, assieme al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. All’incontro ha partecipato anche il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi.
Per la concessione A22, Kompatscher e Rossi hanno chiesto l’appoggio al progetto che prevede il rinnovo ad una società a capitale interamente pubblico con la Regione Trentino-Alto Adige come socio principale affiancata da enti locali (Provincia di Bolzano e Trento su tutti) e Camere di commercio. “Si tratta di una soluzione che porta vantaggi a tutti – spiegano i presidenti delle due province – La soluzione in-house garantisce il finanziamento di una serie di opere fondamentali: dalle tratte d’accesso al BBT alle barriere antirumore, sino alla circonvallazione di Bolzano”.

Ansa/Trentino A.A – 04.10.2017

© Riproduzione riservata

Regione Veneto: nasce un tavolo tecnico per il transito di veicoli eccezionali

In Regione Veneto è stato istituito un tavolo tecnico per coordinare il transito di veicoli eccezionali. L’iniziativa, assunta dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Elisa De Berti, coinvolge i rappresentanti di Province, Città metropolitana di Venezia, Veneto Strade, Anas, cinque società autostradali presenti in Veneto, Rete ferroviaria e Autorità Portuale di Venezia per coordinare in un unica cabina di regia procedure, permessi, autorizzazioni, monitoraggio e razionalizzazione degli itinerari.

“L’obiettivo – ha spiegato l’assessore regionale – è garantire le indispensabili condizioni di sicurezza alla circolazione e alle opere infrastrutturali, salvaguardando nel contempo le esigenze di settori produttivi importanti e strategici per la nostra economia, come l’edilizia, la cantieristica e l’industria pesante. Il transito di mezzi pesanti con carichi eccezionali va gestito con prudenza e razionalità per evitare incidenti, limitare i disagi ed eventuali danni alle opere infrastrutturali. Rischi che possono essere evitati, attraverso il confronto tra gli enti preposti, il coordinamento nel rilascio delle autorizzazioni, una attenta vigilanza sullo stato di conservazione delle infrastrutture e una razionale gestione dei percorsi dei carichi viaggianti”.

Il tavolo, convocato dal direttore della Direzione Infrastrutture e trasporti della Regione Veneto, sarà di supporto ai diversi enti coinvolti nelle procedure autorizzative e organizzative dei transiti eccezionali e potrà essere eventualmente integrato con i rappresentanti di enti locali, amministrazioni, società e associazioni di categoria interessate.

Trasporti-Italia.com – 04.10.2017

© Riproduzione riservata

Expo Ferroviaria 2017, Delrio: la cura del ferro inizia a dare frutti

“La cura del ferro comincia a concretizzarsi. Si percepisce l’entusiasmo di una nuova stagione” ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio al convegno di apertura di Expoferroviaria 2017 a Fiera di Milano Rho in cui erano presenti Renato Mazzoncini, ad di Fs, Maurizio Manfellotto, presidente Assifer, Cinzia Farisé, ad Trenord, Marco Granelli assessore del Comune di Milano e Alessandro Sorte, assessore regionale.

“Sono segnali che abbiamo visto recentemente anche nel settore nautico. – ha proseguito Delrio – Abbiamo puntato molto su cura dell’acqua e cura del ferro perché abbiamo ritenuto che fosse la ricetta giusta per l’Italia. Avevamo ragionato già con il Governo Renzi di lanciare un grande progetto industriale di ricambio dei mezzi rotabili e di potenziamento dei servizi ferroviari. Questo progetto industriale adesso c’è perché il Governo ha messo in campo risorse molto importanti, perché Fs è stata messa nelle condizioni di fare un piano industriale molto ambizioso e perché abbiamo cambiato le regole in questi anni che hanno contribuito a stimolare la concorrenza, permesso un mercato più liberalizzato. Non c’e solo Trenitalia ma anche Italo Ntv che contribuisce allo sviluppo del sistema ferroviario. Stimoliamo una competizione che porti sempre più servizi a favore dei cittadini”.

Un altro tema affrontato è la necessità di far viaggiare le merci su ferro. “L’idea dei corridoi europei e dei tunnel alpini è una idea profondamente ecologica. – ha detto il Delrio – Uno degli argomenti più convincenti di cui abbiamo parlato recentemente in Francia rispetto alla Torino-Lione è proprio la necessità di abbassare l’impatto del traffico su gomma. E questo riguarda la qualità di vita nelle regioni, nelle città nei territori e riguarda l’efficienza logistica dei nostri sistemi e il fatto che  le aziende chiederanno sempre di più servizi sostenibili”. Il Ministro ha ribadito quindi la scelta e “l’ambizione alta di stare dentro ai circuiti logistici europei”. Infatti “abbiamo fatto una pianificazione molto robusta. Non sono in discussione i corridoi Ten-t, e Rete Ferroviaria Italiana è impegnatissima a costruire l’Alta Velocità anche a Sud. Abbiamo aperto un tratto della Napoli-Bari, la stazione di Afragola, cantieri sono pronti a partire anche in Sicilia, abbiamo programmato l’Alta velocità di Rete, la  velocizzazione della linea Adriatica e Tirrenica. Abbiamo fatto sì che anche in Italia i corridoi fossero competitivi e all’altezza di un Paese europeo”.

“Il tema del trasporto dei pendolari è fondamentale – ha dichiarato Delrio – è un diritto riconosciuto, ma anche un tema di efficienza. Le nostre metropoli che sono il motore del Paese hanno bisogno di un trasporto pubblico efficiente. Non esiste una città metropolitana se non ha un trasporto pubblico efficiente. Milano è una città metropolitana con dignità europea perché ha una mobilità efficiente, soprattutto su ferretti. Il Governo ha già messo in campo un piano metro per tre miliardi e altri 3 li metteremo nella Legge di Stabilità, per colmare un gap enorme sulla rete di metropolitane nel Paese”.

“Questo significa investire sulla competitività. Le nostre imprese perdono risorse in inefficienza logistica, più di 12 miliardi. Siamo la seconda manifattura in Europa, se migliorassimo in logistica saremmo primi. Per questo, con Fs, le Regioni, le città, le imprese stiamo lavorando per migliorare la logistica italiana perché ragioni come un unico sistema. L’interesse nazionale esiste e l’Italia deve stare dentro le grandi catene logistiche mondiali che sono quelle che determinano la ricchezza e lo sviluppo del commercio nel mondo. Se ragioniamo tutti insieme, con l’investimento sul parco rotabile fino al 2035, con progetti di lungo periodo, con gli investimenti per l’efficienza nei porti, gli interporti, le connessioni e i corridoi, con i provvedimenti messi in campo insieme, siamo in grado di guardare oggi con speranza a un futuro in cui competere in un’ottica internazionale, per le nostre città regioni e il nostro Paese”.

Il Ministro ha poi inaugurato il primo nuovo pendolino Italo Evo prodotto da Alstom per Ntv, con il presidente di Ntv Luca Cordero di Montezemolo, e l’ad Flavio Cattaneo. “Un treno interoperabile, totalmente europeo – ha detto il Ministro – Va riconosciuto a questo gruppo di imprenditori di aver contribuito al salto di qualità per il diritto alla mobilità. La concorrenza in Italia, cui abbiamo lavorato con l’Autorità per i Trasporti,  è un’esperienza positiva”.

Trasporti-Italia.com – 04.10.2017

©  Riproduzione riservata