Aeroporto di Venezia: al via i nuovi voli per Belgrado

1 Giugno 2017

Air Serbia collega da oggi Venezia con Belgrado con quattro voli a settimana. Il primo volo in arrivo da Belgrado è atterrato alle ore 8.30 di questa mattina all’aeroporto Marco Polo, dove è stato accolto con il tradizionale “angelo d’acqua”, il saluto inaugurale dei Vigili del Fuoco. La partenza per Belgrado è avvenuta alle 10.05.
Il volo odierno è stato operato eccezionalmente con un Airbus A319 intitolato a Dejan Stanković, il famoso calciatore serbo residente in Italia. Il collegamento, operativo lunedì, martedì, giovedì e domenica, sarà poi effettuato dalla compagnia aerea nazionale della Repubblica di Serbia con aeromobile turboelica, ATR 72 da 70 posti.
“Siamo lieti di collegare la capitale serba a Venezia, la nostra terza destinazione in Italia dopo Milano e
Roma – ha dichiarato Dane Kondić, amministratore delegato di Air Serbia -. Si è aperta da poco la tanto attesa 57^ Biennale d’Arte che, insieme ad altre attrazioni quali la Basilica di San Marco, il Canal Grande e Piazza San Marco, costituisce un motivo importante per visitare la città questa estate. Il nuovo servizio su Venezia, con una capacità di 560 posti a settimana, offre ai nostri ospiti molteplici soluzioni di viaggio, favorendo sia trasferte di lavoro che weekend lunghi e vacanze. Abbiamo inoltre programmato gli orari in modo tale da garantire, da e per Venezia, comode connessioni alla rete di voli regionali, attraverso il nostro hub di Belgrado”.
“L’apertura del nuovo collegamento con Belgrado è una grande soddisfazione per l’Aeroporto di Venezia che, assieme ad Air Serbia, ha attivamente lavorato allo studio di fattibilità della rotta – conferma Monica Scarpa, amministratore delegato del Gruppo Save, società di gestione del Marco Polo – forti infatti sono le relazioni economiche che intercorrono tra il nostro Nord-Est e la Serbia, a cui il nuovo volo darà ulteriore impulso, facilitando gli spostamenti dell’utenza imprenditoriale e favorendo le connessioni verso tutta l’area balcanica, attraverso l’hub di Belgrado”.

Trasporti-Italia – 01.06.2017

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Entro il 2035 è atteso il raddoppio del traffico dei passeggeri negli aeroporti italiani

Negli ultimi dieci anni è cresciuto del +21,8% salendo a 164 milioni nel 2016

Entro il 2035 il traffico dei passeggeri negli aeroporti italiani raddoppierà. Lo prevede la ricerca “Il sistema aeroportuale italiano, cardine e protagonista dello scenario socio-economico del Paese” che è stata realizzata dal Censis per conto di Assaeroporti, l’associazione italiana gestori aeroporti che rappresenta 34 società di gestione per 43 aeroporti, in occasione del 50° anniversario della costituzione dell’associazione.

Lo studio di ricerca, presentato ieri a Roma, specifica che se nel 2016 il traffico negli scali italiani ha superato i 164 milioni di passeggeri (+21,8% negli ultimi dieci anni), si stima che nel 2035 i passeggeri saranno 311 milioni.

Relativamente all’andamento del traffico negli aeroporti italiani nel corso degli ultimi anni, il rapporto evidenzia che tra il 2007 e il 2017, nel decennio della crisi economica globale, il trasporto aereo in Italia è aumentato appunto del +21,8%. La crescita nell’ultimo quinquennio è stata del +11,1% e nell’ultimo anno del +4,6%. Anche la congiuntura più recente è molto positiva, con un +6,6% nel primo quadrimestre del 2017.

Circa l’andamento previsto nei prossimi vent’anni, il rapporto spiga che, secondo una stima basata sui tassi di crescita previsti per il traffico mondiale (IATA), nel 2035 il numero di passeggeri in Italia arriverà a 311 milioni e che, anche proiettando in avanti l’andamento registrato a livello nazionale nell’ultimo decennio, si avrà comunque un totale di 289 milioni di passeggeri.

Lo studio ha analizzato anche l’impatto dell’industria aeroportuale sul ciclo economico. L’industria aeroportuale mondiale vale 260 miliardi di dollari e dà lavoro a 2,6 milioni di addetti diretti. A livello italiano il settore aeroportuale, considerando l’impatto diretto, indiretto e indotto, vale il 3,6% del Pil. La crescita del trasporto aereo sulle rotte internazionali traina gli investimenti diretti esteri (secondo Cassa Depositi e Prestiti ogni incremento di traffico del +10% genera aumenti di investimenti dall’estero del +4,7%). Il turismo mondiale presenta tassi di crescita notevoli (+75% negli ultimi quindici anni, +110% per i Paesi emergenti) e l’Italia ha il capitale di base per intercettarne quote importanti, ma per cogliere questa opportunità è necessario il miglioramento quantitativo e qualitativo della connettività aeroportuale.

Il rapporto rileva che il sistema nazionale resta improntato a un forte policentrismo. Il ruolo importante dei medi aeroporti italiani configura un sistema meno gerarchizzato rispetto ai principali Paesi europei. I gate intercontinentali di Fiumicino – primario hub nazionale -, Malpensa e Venezia (secondo la definizione del Piano Nazionale Aeroporti) intercettano il 43% del traffico passeggeri, ma i sette aeroporti non gate, con più di cinque milioni di passeggeri all’anno, ne movimentano il 33%. Completano il quadro i 32 aeroporti con meno di cinque milioni di passeggeri, con una quota sul totale del 24%.

Relativamente ai piccoli aeroporti, che presentano un traffico annuo inferiore ai due milioni di passeggeri, nell’ultimo quinquennio hanno perso complessivamente il 14,7% del loro traffico. Si tratta – osserva il rapporto – di scali gestiti in prevalenza da società pubbliche con difficoltà di bilancio e con prospettive di privatizzazione difficilmente percorribili.

Intervenendo alla presentazione della ricerca, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, soffermandosi sugli scali aeroportuali minori ha ricordato che con il Piano aeroporti sono stati stanziati 2,9 miliari di euro di investimenti per la dotazione infrastrutturale dei principali scali italiani, «ma – ha precisato – per far fronte alla crescente domanda di trasporto aereo che arriva soprattutto dalle nuove classi medie dei paesi emergenti, è importante aiutare la sostenibilità d’esercizio dei piccoli aeroporti che nell’ultimo quinquennio hanno registrato un calo del 14,7%».

Il ministro ha spiegato che una soluzione arriva dalle recentissime modifiche al regolamento cosiddetto “GBER” che estendono il campo di applicazione di esenzione dalla preventiva notifica alla Commissione Europea degli aiuti agli investimenti per gli aeroporti fino a tre milioni di passeggeri e degli aiuti al funzionamento per gli aeroporti fino a 200mila passeggeri all’anno. «Obiettivo delle nuove norme – ha precisato Delrio – è innanzitutto facilitare gli investimenti pubblici snellendo le procedure di autorizzazione».

Il documento realizzato dal Censis specifica infine che sul piano degli investimenti, ad oggi la quasi totalità degli scali aeroportuali nazionali ha sottoscritto con Enac i relativi contratti di programma, i quali complessivamente prevedono un totale nazionale di stanziamenti in investimenti che ammonta a quasi 4,2 miliardi di euro. Di questi, il 93% proviene dalle risorse proprie delle società di gestione e solo il 7% è finanziato con risorse pubbliche (UE, Stato, Regioni). La maggior parte della spesa (47,9%) interessa il Centro Italia, per la rilevanza di Fiumicino. Gli aeroporti del Nord-Ovest e del Nord-Est generano rispettivamente il 18,8% e il 18,3% degli investimenti. Agli scali del Sud corrisponde il 15% del totale delle risorse. Gli interventi programmati sono finalizzati sia all’incremento della capacità aeroportuale (hard infrastructuring), sia al miglioramento dei servizi (airport experience).

InforMare – 01.06.2017

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Porti: imprenditori da tutta l’Emilia Romagna per valorizzare Ravenna

Visite in nave promosse da Confindustria e Autorità sistema

“Il porto di Ravenna è il porto dell’Emilia-Romagna e il progetto in corso per farne una piattaforma logistica proiettata verso l’Europa non può che trovarci d’accordo. Si tratta di un’infrastruttura che accresce notevolmente la nostra competitività. Per questo apprezziamo la progettualità del presidente dell’Autorità di sistema portuale, Daniele Rossi. Consideriamo anche molto importante il piano di formazione scolastica che dal prossimo autunno vedrà all’Itis Baldini l’indirizzo tecnico Nautico accanto a quello per la Logistica”. Così Paolo Maggioli, presidente di Confindustria Romagna, commenta l’iniziativa che ha visto gli industriali romagnoli collaborare con l’Autorità di sistema per avere, nell’ambito del Festival dell’Industria e dei Valori d’impresa, un’intera giornata alla ‘scoperta’ del porto navigando lungo il Candiano a bordo di un battello.

Al mattino due viaggi con la partecipazione di 150 persone, tra cittadini e scolaresche. Nel pomeriggio lo scalo marittimo è stato visitato dai vertici delle territoriali di Confindustria e da imprenditori provenienti da tutta la regione, guidati dal presidente di Confindustria Emilia Romagna, Maurizio Marchesini.

Prima di raggiungere il Candiano, la delegazione imprenditoriale è stata ospite dell’Autorità di sistema, dove Rossi ha illustrato i principali progetti in fase di elaborazione: l’approfondimento dei fondali a 12,50 metri, la manutenzione dei fondali ‘a chiamata’ per evitare i problemi creatisi con il dosso in avamporto, gli investimenti per consentire alle merci su treno dal porto di bypassare la stazione ferroviaria, le nuove relazioni con la portualità dell’Alto Adriatico.

Ansa/Mare – 01.06.2017

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No Tav: «Al progetto presentato da Fs serve una nuova Via»

«Parole, parole, parole». Ma anche tanti silenzi sulla nuova Via che servirebbe al nuovo progetto presentato da Fs per realizzare la Tav nel tratto Brescia-Verona, così come sulle richieste del Consiglio superiore dei lavori pubblici che chiede che il progetto «venga rifatto per adeguarlo alle normative antisismiche recenti prima di un eventuale passaggio al Cipe». Il Coordinamento No Tav ribatte punto per punto alle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini che venerdì scorso ha annunciato l’avvio dei lavori nel tratto ad oriente della città di Brescia, nella zona del Garda, già da fine estate.

Per il Coordinamento Mazzoncini e il sindaco Del Bono avrebbero annunciato il «definitivo addio allo shunt», il passaggio da Montichiari, «senza darne comunicazione pubblica» prima. Mazzoncini avrebbe annunciato il passaggio per l’approvazione del progetto esecutivo alla prossima seduta del Cipe, «anche se sul sito del Comitato non sarebbe ancora indicato l’ordine del giorno della prossima seduta, ma Mazzoncini evidentemente lo conosce già» scrivono i No Tav in una lunga nota.

Non solo. Il Coordinamento è ancora più pesante: «Se ci sarà un’approvazione al Cipe questa avverrà attraverso pesanti storture dell’iter autorizzativo con un progetto totalmente stravolto rispetto a quello sottoposto a Via». Cosa che comporterebbe quindi il bisogno di un’altra Via, mancando però di fatto il tempo e «nonostante non risultino documenti ufficiali depositati in Commissione Via» sul cambio di rotta.

Il Coordinamento prosegue evidenziando un altro silenzio dell’a.d. Mazzoncini relativo alla richiesta del massimo organo tecnico in materia di infrastrutture, e cioè il Cspe – Consiglio superiore per i lavori pubblici che chiede che il progetto «venga rifatto» sulla base delle norme antisismiche. E ancora. Un altro silenzio sarebbe quello sui finanziamenti stanziati che «non riescono nemmeno a coprire i costi stimati del primo lotto costruttivo, pari a 700 milioni di euro».

Giornale di Brescia – 01.06.2017

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Alitalia: dal 2 giugno volo diretto Venezia-San Pietroburgo

Dal 2 giugno, per la prima volta nella sua storia, Alitalia collegherà Venezia a San Pietroburgo con un volo settimanale diretto.
Il nuovo collegamento sarà attivo fino al 7 ottobre e verrà operato con aerei Airbus A320. Il volo della compagnia italiana decollerà dall’aeroporto “Marco Polo” ogni venerdì (fra il 4 luglio e il 12 settembre ogni martedì). Da San Pietroburgo, il volo Alitalia partirà ogni sabato (fra il 5 luglio e il 13 settembre ogni mercoledì).
Con questo nuovo collegamento diretto, Alitalia rafforza la propria offerta sulla Russia, arrivando a operare fino a 30 voli andata e ritorno alla settimana nella stagione estiva, assicurando collegamenti da quattro città italiane: oltre a Venezia, Roma e Catania (per Mosca e San Pietroburgo) e Palermo (per Mosca).
Da Venezia, complessivamente, questa estate Alitalia opererà fino a 120 voli andata e ritorno alla settimana verso quattro destinazioni: Roma, Catania e le novità Ibiza e San Pietroburgo. I passeggeri in partenza dal Marco Polo, grazie a comode coincidenze presso l’hub Alitalia di Roma Fiumicino, potranno raggiungere 90 destinazioni in Italia, Europa, nelle Americhe, in Nord Africa, Medio Oriente e in Asia. Tra queste, le nuove destinazioni di lungo raggio servite da Alitalia a partire dallo scorso anno: Santiago del Cile, Città del Messico, Pechino e L’Avana.

Trasporti-Italia – 01.06.2017

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