Zes in Polesine, il prefetto De Luca andrà dal presidente della Repubblica

Il presidente della Provincia, Ivan Dall’Ara ha presentato l’iniziativa che si svolgerà il 25 giugno in prefettura.

Un’iniziativa forte, quella messa in atto dalla Provincia di Rovigo, assieme a sindaci e rappresentanti della Regione oltre che del Governo per dire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che il Polesine non vuole rinunciare assolutamente alla Zes. A farsi portavoce sarà il prefetto di Rovigo, Maddalena De Luca che martedì 25 giugno incontrerà alle 11.45 in prefettura i rappresentanti istituzionali che, come ha annunciato durante una conferenza stampa, il presidente della Provincia, Ivan Dall’Ara, porteranno le loro istanze. I 16 sindaci si erano trovati in pizzeria qualche giorno fa per discutere informalmente della questione e decidere il da farsi; venerdì 21 giugno si sono ritrovati in Provincia per spiegare quali saranno le prossime mosse al fine di rimanere in corsa per la Zona economica speciale e per far valere le loro ragioni

“Dall’ultimo incontro con il ministro per il Sud, Barbara Lezzi c’è stato una sorta di rifiuto – ha detto Dall’Ara – ad inserire la zona economica in Polesine quando noi abbiamo già predisposto tutto, comprese le autorizzazioni da parte della Regione Veneto e Confindustria. Facciamo questa azione forte perché abbiamo voluto alzare il tiro e coinvolgere direttamente il Presidente della Repubblica attraverso sua eccellenza il prefetto perché riteniamo che la Zes sia un diritto fondamentale che ci spetta per il nostro territorio”.

Il raduno del 25 si terrà nella sede provinciale di palazzo Celio con i sindaci del Polesine, quelli dei comuni di Venezia, Jesolo, Portogruaro, San Donà, l’onorevole Piergiorgio Cortellazzo, il consigliere regionale Graziano Azzalin e Patrizia Bartelle ed Erika Baldin, i rappresentanti delle associazioni di categoria e i sindacati. Tutti insieme faranno una richiesta ufficiale al massimo organo dello Stato, Sergio Mattarella “per riaprire la questione Zes; a noi interessa che venga realizzata quest’opera”.

“Probabilmente il ministro Lezzi – ha detto il sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia – non ha una conoscenza approfondita del territorio”. L’amministratore ha fatto presente che il Polesine soffre sotto diversi punti di vista non ultimo l’indice di vecchiaia che fa sì che vi sia una migrazione di giovani verso altri lidi. “Il Polesine di questo passo è destinato ad esaurirsi come provincia; la popolazione sarà costretta ad avere, di questo passo, con servizi sempre più scadenti”.

Il sindaco di Occhiobello, Sondra Coizzi ha invece spiegato che “se davvero riuscissimo ad impiantare il sistema Zes nel nostro territorio non sarebbe solo un beneficio per i comuni interessati ma per tutta la zona di Rovigo ma anche per Ferrara a Mantova. La Zes è la speranza per rilanciare la nostra speranza sana di lavoro. Noi abbiamo bisogno non solo di felicità ma anche di serenità, stato d’animo molto più duraturo. Dobbiamo permettere ai nostri giovani di rimanere”.

Il primo cittadino di Stienta, Enrico Ferrarese, ha invece voluto ribadire che non si tratta di piagnucolare chiedendo qualcosa: “Non è assolutamente così. La Zes poggia su parametri identificati dall’Unione europea e per i quali siamo stati identificati come possibile zona. Noi siamo qui a dire che, visto che è da un po’ che ne parliamo e dato che abbiamo seguito tutto il percorso in maniera irreprensibile, vorremmo ci fosse data questa opportunità. Non si tratta di un pacco regalo ma di un’operazione che ha una portata incredibile. Si tratta di favorire gli investimenti dei territori. Non vogliamo il vecchio sistema assistenzialistico”. “Chiediamo solo di poter raggiungere un benessere fondamentale per far ripartire le aziende” ha detto il sindaco di Salara, Lucia Ghiotti.

Ivan Dall’Ara, in conclusione, ha precisato che quella del 25 giugno, non sarà l’unica iniziativa ma ne seguiranno altre se non arriveranno risposte da Roma.

RovigoOggi.it – 21/06/2019

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