Veneto Strade, maggioranza alla Regione

di Davide Piol

È bastata la piccola firma di un notaio veneziano e il 41,42% del capitale sociale di Veneto Strade è passato nelle mani di Palazzo Balbi che detiene ora il 71,42% della società. Potere assoluto, o quasi.

La firma arriva alla fine di un percorso lungo e complesso fatto di perizie e contro-perizie per stabilire il valore delle quote societarie. A novembre scorso il direttivo Upi Veneto era finalmente arrivato a una conclusione: tre province su sette (Verona, Vicenza e Rovigo) avrebbero ceduto la loro parte alla Regione.

«L’operazione – spiega il vicepresidente della giunta regionale Gianluca Forcolin – fa finalmente chiarezza a livello societario, spostando il baricentro della governance verso la Regione e i soggetti che erogano i trasferimenti necessari al finanziamento delle spese di gestione delle strade venete non a pedaggio».

Veneto strade si occupa della manutenzione di circa 2.000 chilometri di strade regionali, statali dismesse e provinciali. Prima dell’acquisizione del 41,42% della quote da parte della Regione, la società era divisa tra 12 soci: Palazzo Balbi (30%), le Province di Belluno, Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Verona e Rovigo (ciascuna con il 7,14%), A4 Holding, Autostrade per l’Italia, Autovie Venete e Autostrade serenissima (ognuna con il 5%). Con l’atto formale di ieri sono uscite definitivamente dalla società Verona, Rovigo e Vicenza. Belluno ha venduto il 5%, rimanendo socia per il 2,14%.

Si sono tenute le loro quote Venezia, Treviso e Padova e la società delle Autostrade Serenissima che dovrebbe però cedere il suo 5% nelle prossime settimane. «Per effetto di questa operazione – continua Forcolin – la Regione ha pieno controllo su Veneto Strade e può finalmente iniziare il percorso di riorganizzazione societaria, insieme al socio attuale Provincia di Belluno e, in futuro, ad Anas. Il protocollo di intesa firmato il 23 febbraio scorso prevede infatti il possibile ingresso di Anas in aumento di capitale, una volta che sarà dato riscontro a tutte le condizioni poste a base dell’accordo».

I tempi però potrebbero allungarsi. La riclassificazione delle strade e l’entrata di Anas nella società avrebbero dovuto concludersi già in estate, ma slitteranno probabilmente in autunno o a fine anno. Un problema per la Provincia di Belluno che dovrebbe pagare i 15 milioni richiesti da Veneto Strade per la manutenzione viabilistica. Somma che il presidente Roberto Padrin aveva assicurato, almeno in parte, all’ad della società Silvano Vernizzi ma di cui non ha l’intera disponibilità finanziaria.

Veneto Strade ha inoltre una causa aperta con la Provincia di Belluno che non avrebbe pagato alcune somme previste dalla convenzione tra i due enti. Si parla di circa 24 milioni di euro. Nelle scorse settimane si era cercato di giungere a un accordo chiedendo alla Regione di aiutare Belluno pagando 13 milioni di euro e lasciando a Padrin meno della metà della somma dovuta, circa 11 milioni di euro. Accordo, però, negato.

Corriere del Veneto – 08/06/2018

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