Treviso: «Niente voli sulla città», Manildo si ribella a Enac

Il sindaco avverte: «Rotte sperimentali sopra Treviso? Non accettiamo forzature e non firmeremo protocolli al buio». Ma l’ente può andare avanti senza assenso

di Alessandro Zago

«Rotte aeree sperimentali sopra Treviso? Non accetteremo forzature, non firmeremo alcun protocollo con Enac senza prima fare chiarezza. Prima Enac ci deve mandare i periti».

Il sindaco di Treviso Giovanni Manildo tira il freno a mano: parte dei voli «da e per» l’aeroporto Canova non devono, seppur in via temporanea, passare sopra la città. Perché un conto è la legittima protesta del Comune di Quinto, martoriato da molti anni soprattutto dai decolli, un altro spostare, anzi scaricare, il problema sul capoluogo. Anche se il sindaco di Quinto, Mauro Dal Zilio, ha detto: «Non vogliamo scaricare i problemi su Treviso, ma se si vuole un aeroporto le conseguenze non possono essere solo nel mio territorio». Insomma, si profilano ancora tensioni tra i due Comuni. Ma attenzione: l’Enac può avviare la “sperimentazione” anche se non otterrà l’unanimità. Basterà l’assenso, scontato, di Quinto. Ma, a quanto pare, anche il solo via libera del ministero…

Ma Treviso non ci sta. Lo ha detto a chiare lettere Manildo giovedì sera durante l’ultimo incontro organizzato con i quartieri per presentare il rendiconto amministrativo dei sui cinque anni di mandato, dato che a giugno si torna a votare per le comunali. L’incontro si è tenuto alla parrocchia di San Lazzaro, con i residenti dei quartieri a sud ossia San Lazzaro, San Zeno e Sant’Antonino. E il tema dell’aeroporto Canova ha tenuto banco, poiché Enac intende appunto coinvolgere anche il capoluogo con i decolli dal Canova: Enac ha infatti annunciato rotte diverse rispetto a quelle preannunciate in passato, meno impattanti secondo i tecnici, ma comunque sui cieli della città, in particolare su Sant’Angelo, San Zeno e Sant’Antonino. Ma è chiara la linea del sindaco e degli altri componenti della giunta, in particolare degli assessori Marina Tazzer e Luciano Franchin, che seguono da vicino la questione. «Siamo e saremo fermi nei confronti di Save», ha detto Manildo, «il Comune di Treviso non accetterà alcuna forzatura. Prima di firmare qualsiasi piano di sperimentazione, pretendiamo che venga fatta la giusta chiarezza». Viene quindi respinta al mittente, ossia a Enac – che è l’ente nazionale per l’aviazione civile – la proposta di sottoscrivere un “protocollo di sperimentazione dei voli”.

Ca’ Sugana non intende assolutamente accettare la proposta a scatola chiusa: «Il mandato del sindaco è chiaro. La logica del “non nel mio giardino” non ci appartiene», hanno detto gli assessori Tazzer e Franchin, «ma come responsabili della salute pubblica abbiamo l’obbligo di dare ai nostri cittadini risposte certe». Da qui la richiesta della giunta Manildo all’Enac di inviare a Treviso «un perito in grado di spiegare come dovrà essere effettuata questa sperimentazione e quali ricadute concrete avrà sul Comune di Treviso». Sono infatti troppe, per Manildo, le domande ancora aperte: «Ci chiediamo se il protocollo propostoci rispetterà il tetto dei 1.600 movimenti annui, se si garantirà la sostenibilità ambientale e quali saranno le ricadute sulla salute dei cittadini», dice Manildo, «Ci auguriamo che questo accada al più presto, diversamente sottoscrivere il protocollo sarebbe per noi impossibile». Altro nodo, la viabilità: «Continuiamo a lavorare per la liberalizzazione dell’A27», ha detto Manildo, «con la collaborazione dei comuni limitrofi, che sono disponibili a destinare anche delle risorse dei loro bilanci».

La Tribuna di Treviso – 06/04/2018

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