Terza corsia, A22 accelera: «Via al progetto esecutivo»

Il futuro di Autobrennero. Il neo ad Diego Cattoni illustra le future strategie della società: «Tre anni per la tratta Trento sud-Verona. Intermodalità? Per noi la priorità è Isola della Scala».

Per usare una metafora legata al mondo dei motori, A22 è come se fosse una Ferrari con il pieno di benzina, le gomme appena cambiate e i cavalli pronti a rombare. Un bolide, però, fermo perché nessuno gira la chiave d’accensione. Ecco, la chiave in questo caso altro non è che il rinnovo della concessione: «Serve qualcuno che metta in moto per far partire l’enorme mole di investimenti che A22 ha programmato e per i quali siamo pronti a mettere sul piatto 6,5 miliardi di euro di risorse» – spiega con orgoglio il nuovo amministratore delegato di via Berlino Diego Cattoni.

L’uomo dei numeri

Da uomo abituato a lavorare con i numeri, Diego Cattoni snocciola quelli che servono a spiegare di che cosa parliamo quando affrontiamo il tema A22 e relativa concessione: «Il 10,5% di tutto l’import-export italiano passa per il Brennero. Siamo lungo un’asse strategica e le cifre lo dimostrano: +14% di transito merci rispetto al 2006 e +11% di veicoli. Ogni anno oltre 170 milioni di passaggi e soprattutto 6,5 miliardi di euro di risorse pronte per essere investite in infrastrutture e nel miglioramento della viabilità non appena avremo il via alla concessione».

Le opere in cantiere

Di questi 6,5 miliardi, spiega Cattoni, «4,1 sono quelle che finanzieranno il Pef, il piano economico finanziario, due serviranno per la realizzazione della nuova autostrada Cispadana e della bretella Campogalliano-Sassuolo e il resto serviranno per lo sviluppo dell’intermodalità con il grosso investimento per noi a Isola della Scala nel veronese. Questi progetti genereranno ricadute enormi sul territorio, saranno da volano per altri investimenti e aumenteranno i posti di lavoro».

La terza corsia

Cattoni ha annunciato ieri che A22 ha avviato al proprio interno l’iter per la progettazione esecutiva dell’opera: «Nel Pef la terza corsia è prevista da Bolzano Nord fino a Modena per un investimento complessivo di 1,8 miliardi di euro. Da Bolzano a Verona, come è noto, la terza corsia sarà dinamica mentre sarà fissa tra Verona e l’intersezione con l’A1 a Modena. Da Bolzano a Trento ci sono da realizzare due gallerie e tre viadotti (il ponte sull’Adige a Vadena, a Zambana e il ponte dei Vodi a Trento) ma il resto della piattaforma è adeguato. Da Bolzano nord a Bolzano sud dovremo spostare l’autostrada per bypassare il viadotto. Lo stesso dovremo fare con la galleria di Trento, anche qui spostando l’autostrada. Ma il tratto tra Trento sud e Verona è già pronto per ospitare la terza corsia dinamica. Vogliamo farci trovare pronti benché la concessione non sia ancora stata definita. Contiamo di ultimare la progettazione esecutiva in sei mesi e – salvo ostacoli autorizzativi – realizzare l’opera nei prossimi 36 mesi».

L’interesse per la rotaia

Il tunnel del Brennero sposterà molte merci su rotaia, liberando l’A22. Una perdita di potenziali entrate che Autobrennero controbilancerà con il rafforzamento della propria presenza in due società di trasporto merci su rotaia: «La prima è Rtc, con sede a Bolzano e uffici operativi a Verona, che ha 250 dipendenti e gestisce 10 mila treni all’anno e poi abbiamo una partecipazione rilevante nella società Locomotion con sede a Monaco. Complessivamente gestiremo 20 mila treni l’anno nel trasporto su rotaia e già oggi le due società fatturano circa 200 milioni l’anno» – spiega Cattoni.

Intermodalità

Il tunnel del Brennero, una volta completato, dovrà avere un hub di partenza a Monaco e uno di uscita a Verona. Due strutture fondamentali per far girare a pieno regime il nuovo sistema di trasporto merci su rotaia. «A Verona – spiega Cattoni – vogliamo essere presenti in modo forte. A Isola della Scala abbiamo acquistato un’area di 70 ettari dove sviluppare l’intermodalità. È un investimento importante di qualche centinaia di milioni di euro, ma puntiamo anche sul porto interfluviale di Mantova. L’interesse per Interbrennero? Non scema, ma andrà valutato nel contesto complessivo nel quale Verona sarà l’hub principale».

L’investimento “sexy”

Così, lo stesso ad, ha definito l’impegno di A22 sulla mobilità elettrica: «Abbiamo previsto 20 milioni di investimenti in 3 anni nelle colonnine di ricarica, oltre 100 e tutte gratuite. Ma di quei 20 milioni, 10 saranno destinati alla realizzazione di stazioni di ricarica di autoveicoli che vanno ad idrogeno a dimostrazione dell’impegno che A22 vuole mettere in campo per l’ambiente».

Trentino – 27/09/2019

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