Tav: niente fondi per la Padova-Bologna nel decreto grandi navi

I dieci miliardi per l’Alta Velocità Brescia-Padova rappresentano una buona notizia, attesa da tempo. Personalmente, aspettavo questa  dal 30 luglio 2020, da quando cioè, con un’interrogazione, ho portato all’attenzione del parlamento, delle associazioni di categoria e dell’opinione pubblica riguardo il problema del mancato finanziamento della tratta tra Vicenza e Padova, allora ferma alla fase di progettazione esecutiva”. A dirlo qualche giorno fa era stato Roberto Caon, deputato di Forza Italia, dopo la notizia dei fondi previsti nel Pnrr per l’infrastruttura.  “Adesso— aggiunge — la vera sfida è completarla per le olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026, in modo che si possa aiutare davvero la ripresa, anche quella del comparto turistico, nei prossimi anni”.

Per l’onorevole di Forza Italia, il risultato “è il frutto di un lungo lavoro di pressione in sede parlamentare, portato avanti per molti mesi e con una lunga serie di proposte. Tra queste anche quelle relative all’alta velocità Padova-Bologna, che con la Brescia- Padova  e, successivamente, con la Padova-Venezia-Trieste, sarà parte integrante del sistema ferroviario del Nord Est”.

“Quella della Tav Padova-Bologna — affermava sempre Caon — è una proposta che riscuotendo un largo consenso. Un ordine del giorno che chiede di realizzarla è stato votato in alcuni consigli provinciali e comunali, per un bacino che, limitatamente ai comuni, supera già 1,4 milioni di cittadini.  C’è il pieno appoggio inoltre, delle Camere di commercio del Veneto e di molte associazioni di categoria, oltre che delle realtà pubbliche e private che operano nel settore dei trasporti e della logistica”.

Peccato che l’emendamento con cui il deputato veneto Roberto Caon ha provato ad inserire il finanziamento dell’alta velocità ferroviaria Padova-Bologna nel decreto per la disciplina del traffico crocieristico a Venezia, sia stato dichiarato inammissibile dalla commissione Trasporti della Camera. Nell’emendamento respinto, visionato dall’agenzia Dire, Caon chiedeva di autorizzare una spesa di 50 milioni di euro nel 2021 per la progettazione dell’opera, e 150 milioni l’anno nel 2021 e nel 2023. Tutto da rifare quindi, sperando questa volta di trovare le “sedi” giuste.

Veneto Report – 07/05/2021

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