Sì di Enel all’auto elettrica. L’ad Starace: «Sarà una grande avventura»

Fino a 300 milioni di euro di investimenti per settemila colonnine in tutta Italia. I manager: «Nordest area chiave anche in virtù della sua vocazione turistica». Ma in Veneto, oggi, si contano solo 11 stazioni di ricarica Enel.

di Eleonora Vallin

«La grande avventura della mobilità elettrica inizia a oggi. Non abbiatene paura, la tecnologia è sempre un plus, mai un problema». Esordisce così Francesco Starace, amministratore delegato Enel, dal palco del Centro congressi dell’autodromo Vallelunga a 30 chilometri a Nord di Roma, nel comune di Campagnano, mentre il rombo delle auto da corsa in pista contrasta con il silenzio delle auto di ultima generazione. Quelle che funzionano con l’energia, da oggi anche di Enel. Ma la spinta propulsiva alla mobilità urbana green, nonostante la dote messa in campo dalla multinazionale dell’energia, dovrà venire da Regioni e Comuni. Anche in Veneto.

Il piano. Si chiama «E-mobility revolution» il piano di infrastrutture di ricarica Enel previsto in tutta l’Italia e aiutare gli automobilisti nei trasferimenti a lungo raggio. Il Gruppo ha annunciato ieri che investirà in modo flessibile, a seconda dei bisogni degli utenti e soprattutto dei piani degli enti locali, tra i 100 e i 300 milioni per lo sviluppo di una rete capillare di ricarica per l’auto elettrica. Il programma prevede l’installazione di circa 7 mila colonnine entro il 2020 per arrivare a 14 mila nel 2022: sono previste sia stazioni quick (a 22 kw) sia stazioni fast e ultra-fast (a 50 e a 150 kw), queste ultime soprattutto in ambito extra urbano. Lucca sarà la città apripista: nel capoluogo toscano verranno installati 19 punti di ricarica.

«Nel 2018 verranno istallate 2.500 infrastrutture: si parte dalle aree metropolitane (Milano, Roma, Torino) e 200 grandi comuni. Parteciperemo a bandi regionali o comunali con contributi per l’istallazione, ma colloqui sono già in corso con supermercati, garage, aziende, palestre» anticipa Alberto Piglia alla guida della divisione e-mobility Enel.

«Oggi in Italia sono attive 970 stazioni di ricarica» spiega Piglia. Da maggio Enel ha istallato 40 nuove infrastrutture Fast «Eva+» nei corridoi autostradali sull’asse Milano-Roma e a Sud del Lazio. A Nordest l’unico punto «Eva+» è al Palmanova outlet village. Qui il pieno di energia si fa in 20 minuti.

Maglia nera. «Il Veneto oggi ha meno infrastrutture di ricarica della Lombardia perché le amministrazioni lombarde ci hanno pensato prima e di più, siamo nell’ordine di uno a dieci, ma è la Toscana la regione più virtuosa d’Italia» rivela l’ad.

Il Veneto ha solo 11 colonnine installate finora (8 in provincia di Venezia, 2 a Padova e 1 a Bassano), 9 sono in Friuli-Vg, 125 la Lombardia, la Toscana è a quota 312. «Il Veneto è una regione fondamentale da sviluppare perché è quella con più potenzialità di sviluppo, un’area sicuramente da coprire perché a forte vocazione turistica» aggiunge Piglia invitando i comuni a fare il “loro dovere” per colmare il gap. «Abbiamo notato che le aree montane sono molto propense a sviluppare sistemi eco-sostenibili, mi aspetto dalle regioni del Nord una spinta a favore dell’intera Italia aggiunge» Francesco Venturini direttore della divisione e-solutions di Enel.

Leader tecnologico. «Vogliamo essere leader tecnologico e di mercato» spiega Venturini «non basta digitalizzare la rete, serve una infrastruttura efficiente che permetta ricariche senza limiti, dove la rete sia interconnessa e intelligente». Avere una rete connessa e intelligente significa aggiornare da remoto le stazioni, controllare i malfunzionamenti, integrare le fonti di approvvigionamento (per chi le gestisce), localizzare le stazioni, prenotare le ricariche, valutare le tariffe in base alla fascia oraria e monitorare la carica (per l’automobilista). Le nuove tecnologie Enel saranno d’ora in poi sperimentate nell’autodromo di Vallelunga: il primo polo di Enel in Italia per la ricerca sulla mobilità elettrica.

Le opportunità. Oggi le colonnine di ricarica sono acquistabili dal cliente finale anche su Amazon ma l’Italia è carente di una rete pubblica a servizio anche di taxi e bus elettrici. «Questo è l’inizio di un grande percorso: siamo purtroppo in ritardo. Il grande cambiamento climatico in corso va fermato perché è una minaccia globale. La mobilità elettrica è e sarà il futuro» spiega l’ad Enel. «Alcuni temono l’auto elettrica in modo istintivo altri la amano in maniera incondizionata. Si tratta di una grande innovazione che molti settori industriali stanno spingendo, un’opportunità di business che va capita e intercettata» chiude il ceo.

Il Mattino di Padova – 10/11/2017

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