Save, chiuso il riassetto con i fondi stranieri. Via all’opa da 457 milioni

Il 10 agosto l’uscita di Morgan Stanley, la società Agorà sarà controllata al 100% da Milione. Confermato il prezzo di 21 euro ad azione e anche l’obiettivo dell’uscita di Borsa. Enrico Marchi resta al comando.

di Eleonora Vallin

Enrico Marchi ha chiuso il complicato riassetto della matriosca Finint-Agorà-Save, con la liquidazione del vecchio socio e amico Andrea De Vido, e ora è pronto a lanciare l’offerta pubblica obbligatoria sull’aeroporto di Venezia. A distanza di quattro mesi, ieri sono arrivate tutte le autorizzazioni a procedere.

L’opa dovrebbe concretizzarsi a settembre; confermato il prezzo di 21 euro ad azione e anche la volontà di uscita dalla Borsa. L’opa «non è condizionata al raggiungimento di una soglia minima di adesione» ma «l’intenzione è quella di non ripristinare il flottante» si legge nei documenti. L’operazione potrebbe valere 457 milioni di euro.

La domanda è: che cosa faranno i Benetton di Atlantia che hanno il 21,3% dell’aeroporto e hanno appena deciso di investire sul 29% del capitale dello scalo di Bologna? Un’ipotetica uscita da Save varrebbe 250 milioni. Ma oggi nessuno può escludere una contro-opa a rilancio. D’altronde, fa notare un broker, Save in Borsa viene scambiata attorno ai 21 euro, in linea con il prezzo dell’opa, a un valore 12,5 volte l’ebitda quando la quota del 29% del Marconi di Bologna rilevata dai Benetton è stata valorizzata 16 volte l’ebitda (il margine operativo lordo). «Il prezzo è basso» dice il broker. Per Marchi potrebbe non essere una passeggiata, se qualcuno vorrà entrare in un’operazione intrapresa per obbligo, non certo per il controllo totale dell’aeroporto, visto che la maggioranza c’è già e sta in capo ad Agorà (7,82%) e Marco Polo Holding (51,23%).

Ma, da oggi, c’è un nuovo player post riassetto che controlla proprio Agorà. Fedele alla narrazione veneziana, il nuovo soggetto non poteva che chiamarsi “Milione”. La società con sede legale a Conegliano, dove sta Finint, è partecipata al 40,47% da Infra Hub, al 40,47% da Leone Infrastructure (Infravia) e dal 19,07% da Sviluppo 87, nuova azienda detenuta al 100% da Finint.

Gli altri due soggetti sono i fondi stranieri infrastrutturali con cui il presidente Save ha sancito il 2 aprile 2017 l’accordo di investimento che ha come advisor Banca Imi e Unicredit. A lanciare l’opa sarà proprio Agorà, controllata per il 56,91% da Milione e per il 43,09% da Star Holding (società controllata da Morgan Stanley). Questo 43 e rotti per cento sarà però acquisito oggi proprio da Milione che quindi avrà il 100% di Agorà.

«A seguito dell’acquisto del controllo, l’offerente (Agorà) e Milione – si spiega – intendono dare continuità al management per sostenere il progetto di sviluppo del sistema degli aeroporti del Nordest che fa capo all’aeroporto di Venezia. In tale contesto, si prevedono la realizzazione di investimenti negli aeroporti del gruppo, in conformità con i piani di investimenti ratificati dall’Enac, finalizzati a un continuo miglioramento dei livelli di servizio, della sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori, nonché a garantire strutture all’avanguardia per i viaggiatori e per i vettori aerei».

La Nuova di Venezia – 09.08.2017

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