Porto Marghera, mega deposito di gas naturale liquido: investimento da 100 milioni

Presentato il progetto di Decal e San Marco Gas, sostenuto dall’Autorità portuale: serbatoi per 32 mila mc di stoccaggio per alimentare le navi con combustibile green

È stato presentato ufficialmente il progetto per la realizzazione di un deposito di stoccaggio costiero di Gas Naturale Liquefatto (Gnl) nell’area industriale di Porto Marghera, con un investimento di oltre 100 milioni di euro, proposto da «Venice LNG».

Si tratta di una newco nata dall’unione dei due gruppi industriali italiani Decal Spa e San Marco Gas (sister company di San Marco Petroli), attivi a Porto Marghera da oltre 50 anni nel settore dello stoccaggio e della distribuzione di prodotti petroliferi e petrolchimici, e che hanno deciso di aggiornare il proprio business per poterlo mantenere in Italia, puntando sul più importante combustibile alternativo al petrolio e ai suoi derivati.

Il deposito di Gnl previsto a Porto Marghera ne favorirà l’uso come combustibile per veicoli pesanti e marini, sfruttando una posizione strategica per le rotte marittime e terrestri; la sua realizzazione aiuterà il Paese ad adempiere alle disposizioni europee, che per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti impongono la creazione entro il 2025 di un sistema di rifornimento Gnl per le navi e per i veicoli pesanti lungo la rete centrale di trasporto transeuropea Ten-T.

Il porto di Venezia è uno degli scali italiani identificati dall’iniziativa Gainn_It promossa dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per promuovere la diffusione del Gnl nel settore dei trasporti. Il deposito sarà localizzato in un’area di proprietà di Decal Spa, a fianco dell’attuale sito di stoccaggio di oli, lungo il Canale Industriale Sud, su terreni bonificati, precedentemente utilizzati per la movimentazione del cemento.

È prevista l’istallazione di un serbatoio a pressione atmosferica con capacità massima di stoccaggio di 32.000 mc. – che si promette realizzato con la migliore tecnologia disponibile – che sarà alimentato da navi gasiere di piccola e media taglia (massimo 30.000 mc); la distribuzione sarà invece garantita attraverso autocisterne e metaniere di piccola taglia. La capacità di stoccaggio del deposito Venice LNG consentirebbe di rispondere ai consumi di 15.000 camion alimentati a Gnl, evitando l’immissione in atmosfera di circa 330 tonnellate di PM10 all’anno.

L’iter autorizzativo deve iniziare e prevede una Valutazione d’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente e un ok definitivo del ministero per lo Sviluppo economico.

“Dietro questo progetto”, ha detto il presidente dell’Autorità Portuale Pino Musolino, ” c’è un disegno più ampio e un impegno consistente per fare di Venezia un’infrastruttura portuale che offre soluzioni per logistica e trasporto sostenibile.  Autorità di Sistema Portuale non ha solo sostenuto il progetto per dotarsi di un’infrastruttura innovativa/sostenibile per combustibile pulito, ma sta lavorando anche sul fronte della domanda lato terra e lato acqua”.

«L’Europa e l’Italia premono per l’adozione di questo tipo di carburante – è stato spiegato in conferenza stampa -. Lo zolfo viene ridotto del 95% e il pm10 del 90% in confronto a un ottimo motore diesel. Ci sarà un ritorno ecologico importante. Inoltre i mezzi alimentati a Gnl sono molto più silenziosi».

Venice LNG all’inizio si attende di movimentare 150 mila metri cubi di combustibile alternativo l’anno, ma a regime la quota potrebbe toccare i 900 mila metri cubi, per un traffico portuale di una nave a settimana.

Si tratta di trasporti «green» sostitutivi delle petroliere, così come i camion a Gnl garantiscono una sostenibilità ambientale esponenzialmente migliore rispetto agli autotreni tradizionali.

«In materia di sicurezza – è stato spiegato dai tecnici – i nostri studi hanno escluso ogni possibile effetto domino in caso di problemi negli stabilimenti vicini. L’impianto adotterà i migliori standard tecnologici del mondo. Dal punto di vista ambientale la sintesi è che in un’area dismessa andremo a creare una struttura a zero emissioni».

L’amministratore delegato della nuova società, Triboldi, ha assicurato la massima disponibilità di confronto all’insegna delle trasparenza con le comunità locali e tutti gli interlocutori.

Secondo le previsioni, a regime si potranno convertire 15 mila camion a Gnl, riducendo di circa 330 tonnellate le emissioni di pm10, «numero che in fatto di traffico navale può essere tranquillamente moltiplicato per 10», è stato sottolineato.

Il progetto è stato presentato dal presidente di Venice LNG, Gian Luigi Triboldi, e ha ottenuto l’appoggio del presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, Vincenzo Marinese, del presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico, Pino Musolino, e del Comune di Venezia, presente con l’assessore Simone Venturini.

«Questo è il primo esempio di nuova industria a Porto Marghera – è stato spiegato – Merito anche del gioco di squadra tra pubblico e privato. Questo stabilimento all’avanguardia avrà la possibilità di attrarre ulteriori investimenti e imprese dell’indotto». La struttura darà lavoro a una ventina di ingegneri specializzati, più l’indotto.

La Nuova di Venezia – 17/01/2018

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