Passano gli indirizzi sul Porto. Sviluppo di ferrovia e piazzali

Per lo scalo futuro specializzato nei traffici di merce varia. Il Pd si astiene sul metodo definito «poco partecipativo». Tra i contrari Morsolin e Furfaro

Passano con i voti della maggioranza le linee di indirizzo del Comune sul porto di Monfalcone. Un nodo fondamentale che ha suscitato un dibattito tranquillo l’altra sera in Consiglio comunale. Tra i favorevoli con la maggioranza Suzana Kulier di Progetto Fvg. Una votazione che ha registrato l’astensione del Pd, critico sul metodo più che sul merito (l’accusa alla giunta Cisint è di non aver attuato un percorso partecipativo). Contrari alle linee di indirizzo invece Cristiana Morsolin (La Sinistra), Annamaria Furfaro (Lista civica) e Gualtiero Pin (M5S).

Traffici specializzati di merce varia con manipolazioni su banchine e piazzali con lo sviluppo di un terminal multi-uso, potenziamento del traffico di automobili con ampliamento delle aree e nuove strutture anche coperte (e per quanto possibile, scambi strategici con Capodistria che è ormai satura), appoggio al porto di Trieste per ospitare traffici non attrattivi per il capoluogo ma appetibili per Monfalcone. Queste le linee di indirizzo del Comune e che verranno presentate all’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico orientale e che vedono concordi la gran parte delle imprese portuali dello scalo.

«Abbiamo fatto un buon lavoro con la verifica delle aree e la salvaguardia delle zone naturalistiche ed ambientali – commenta soddisfatto per il risultato Giuseppe Nicoli che ha la delega ai lavori pubblici – nel contempo si è puntato al potenziamento delle ferrovie ma anche della tutela delle aree di maggior interesse naturalistico, il laghetto Enel, la zona del canneto, la foce del Timavo e l’area Sic. E’ prevista una zona cuscinetto con le aree industriali e portuali. Prevista anche una destinazione futura per l’area della centrale con quella del terminal carbone».

Tra i nodi anche la banchina ex De Franceschi ora Casillo e l’implementazione ferroviaria con la creazione di binari, l’elettrificazione e la realizzazione di una stazione logistica con soluzioni dei “colli di bottiglia” tra cui quello del casello del Lisert.

Da registrare una presa di posizione da parte del consigliere Pd Fabio Delbello, esperto di logistica e trasporti, che ha rinnovato la richiesta di estendere a Monfalcone il Porto Franco. Irrinunciabile per il consigliere di opposizione la fusione dei due scali ma «Se deve essere Porto di Trieste-Monfalcone e se il porto di Trieste è porto franco, per logica proprietà transitiva si dovrà parlare anche di Porto franco di Trieste-Monfalcone». Uno strumento unico nella portualità europea che, secondo Delbello, può mettere il Fvg in grado di giocare con ancora più chance le proprie carte sullo scacchiere della logistica internazionale «in particolare alla luce delle opportunità aperte dalla Nuova via della Seta nonchè alla luce delle grandi potenzialità derivanti da Trieste che è il primo porto ferroviario nazionale».

Il Piccolo – 01/11/2018

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