L’appello di Pahor: «Il Gect sia modello per la nuova Europa»

Il presidente sloveno ha dato lo “start” ai piani dei 3 Comuni Intanto Fasiolo rassicura sui trasporti: «La lunetta si farà»

di Francesco Fain

«Dovete cogliere ogni occasione per migliorare ulteriormente la collaborazione fra le tre città. I frutti iniziano a vedersi».

Borut Pahor, presidente della Repubblica di Slovenia, ha dato l’avvio ufficiale, ieri mattina in Transalpina, ai progetti del Gect. Tutto ciò che appariva sulla carta, in suggestivi rendering , è destinato (finalmente) a concretizzarsi.

Ai lavori (che si sono svolti all’interno di una tensostruttura allestita per l’occasione) hanno preso parte, fra gli altri, i sindaci Ziberna, Arcon e Turk, il presidente del Gect Golob, l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito. Assenti, invece, rappresentanti del Governo italiano.

L’appello del presidente

Pahor era il relatore principale dell’evento «L’Europa che vogliamo». E si è appellato ai tre Comuni fondatori del Gect (ovvero Gorizia, Nova Gorica, Sempeter Vrtojba) per avviare un dibattito che porti «all’elaborazione di una strategia comune a lunga scadenza per il territorio transfrontaliero», permettendo a ciascun soggetto di mantenere comunque la propria identità e la propria specificità. Insomma, qualcosa di ancora più strutturato e ambizioso.

In chiusura, ha riproposto lo stesso discorso che aveva tenuto nel 2004 in occasione dell’entrata della Slovenia nell’Unione Europea. Un discorso che ieri mattina ha voluto indirizzare ai ragazzi del Ginnasio di Nova Gorica, scuola ambasciatrice Ue, presente alla Transalpina con una delegazione. «Sono convinto – le sue parole – che sceglierete di entrare in scena quando lo riterrete più opportuno, per rappresentare i vostri valori. Diventerete protagonisti quando i tempi saranno maturi per voi e quando vi sentirete coinvolti. La politica non può costringervi né impedirvi di essere protagonisti: quando ci saranno decisioni che riguarderanno voi e le vostre famiglie, sceglierete di essere protagonisti».

Foto in Transalpina

Al termine dell’evento, intitolato per esteso “L’Europa che vogliamo. Il libro bianco sul futuro dell’Europa: quali impatti avranno i futuri scenari sulle politiche transfrontaliere?” e organizzato in occasione dell’avvio delle azioni pilota dei progetti Parco transfrontaliero “Isonzo-Soča” e “Salute-Zdravstvo: costruzione di un network di servizi sanitari transfrontalieri”, cofinanziati dal Programma di Cooperazione territoriale Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020, il presidente Pahor si è voluto intrattenere sul piazzale della Transalpina per scattare alcune foto con i ragazzi del Ginnasio di Nova Gorica. Poi, ha fatto visita al Punto informativo culturale di Nova Gorica ubicato all’interno della stazione ferroviaria e che tanto sta dando dal punto di vista della valorizzazione turistica.

Nel corso della mattinata sono intervenuti anche alcuni esperti di politiche europee; la sessione del pomeriggio dell’evento si è rivolta invece a cittadini ed amministratori locali per illustrare nel dettaglio i due progetti appena avviati.

Fasiolo e piano-trasporti

In parallelo, la senatrice Laura Fasiolo conferma che anche il piano relativo ai trasporti può decollare. I soldi ci sono. «Il raccordo ferroviario Gorizia-Nova Gorica (la cosiddetta “lunetta”) sarà molto innovativo, costerà circa 12 milioni e costituirà – parole della parlamentare – un’importante svolta economica e di attrazione trasportistica per Gorizia. Sarà µcooperazione interessante per il turismo. Anche la Slovenia deve, però, fare la sua parte con l’elettrificazione da Villa Opicina a Nova Gorica». Temi che sono stati trattati anche in occasione di una recente riunione della commissione lavori pubblici e comunicazioni del Senato. «Si sono susseguite le audizioni sulla logistica dei trasporti ferroviari transfrontaliera con i vertici della rete ferroviaria italiana e slovena che seguono la progettazione della linea TriesteDivaccia nell’ambito del Gruppo europeo di interesse economico (Geie) e del Gect per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali del goriziano, in particolare della lunetta Gorizia-Nova Gorica. La progettazione degli interventi sulla linea TriesteDivaccia – rimarca Fasiolo – riguardano prevalentemente l’implementazione delle linee esistenti che permetteranno un significativo aumento del traffico merci, senza escludere sviluppi per quello passeggeri, passando dagli attuali 140 convogli giornalieri ai 220 previsti. Numeri sostanzialmente simili sono quelli anche della parte slovena. Il che si traduce in un volume molto importante di movimentazione che fa ben sperare per il futuro economico dei territori interessati dagli interventi strutturali. In merito alla lunetta di collegamento Gorizia-Nova Gorica è stato ribadito l’interesse del Governo sloveno di dare seguito alla lunetta per la parte slovena, dopo la dichiarazione nel corso della riunione bilaterale tenutasi nella Brda il 10 ottobre, nella quale il rappresentante del Governo di Lubiana ha parlato di “intervento prioritario”, riferendosi proprio alla infrastruttura di collegamento».

La partita della lunetta

Aggiunge la senatrice: L’implementazione strutturale per Gorizia riguarda non solo il sistema lunetta ma anche il cosiddetto modulo stazione 750, che significa un potenziamento della linea di 750 metri di linea che permetterà di aumentare di 8 vagoni i convogli in ingresso ed in uscita dalla stazione di Gorizia. In merito alla portualità e retro portualità regionale, i vertici dell’autoporto di Fernetti hanno ribadito la necessità di un sistema integrato in tal senso, dichiarando che soprattutto con Gorizia, grazie alla complementarità tra Camera di commercio e Confindustria espressa dal territorio isontino hanno portato avanti questa vision, la strada è molto più agevole».

Il Piccolo – 29.11.2017

© Riproduzione riservata