L’appello delle categorie a Trenitalia «Rivogliamo la Freccia diretta a Roma»

Pozza (Camera di Commercio): «Continuo a ricevere proteste, dobbiamo muoverci. Per questo farò una raccolta firme»

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Era la Freccia Rossa non stop, partiva alle 6,18 da Mestre e fermava solo a Padova, prima di volare verso Roma Tiburtina. E alle 9,30, più realisticamente alle 9,45, ti consentiva di essere già nella capitale.

Adesso quel treno – dei desideri, lo definirebbero Conte e Celentano – non c’è più. Cancellato dal nuovo orario di Trenitalia, entrato in vigore lo scorso 10 dicembre, che ha portato al suo posto una Freccia Argento, che da Mestre parte alle 6,38, e ferma anche a Bologna e Firenze. Cosa sono 20 minuti? Di fronte all’eternità, nulla, meno di una goccia. Ma se si parla di Roma, ti cambia la vita. Per la Marca economica e produttiva, praticamente il treno perfetto. Uomini di affari della Marca, rappresentanti delle categorie, imprenditori, politici e sindacalisti te lo dicono in coro.

Magari lo è anche adesso, viste anche le fermate in più del Freccia Argento. «Certo non di passeggeri di queste zone», continua Pozza, «sono bastate i pochi giorni perché tutti si rendessero conto che arrivare a Roma alle 10,10 non sia la stessa cosa, in termini di tempo a disposizione per muoversi tra uffici, palazzi, ministeri. Se c’è un ritardo consistente, è giornata buttava via». Dicono che la rabbia, non solo nella categorie economiche, stia montando. A utilizzare il treno anche altre fasce sociali, non solo quelle di chi ha più contatti con Roma. Nel frattempo a Padova c’è stata una mozione in consiglio comunale, e c’è mobilitazione anche a Venezia. Si è mosso anche l’onorevole Zan (Pd), in modo trasversale con colleghi parlamentari veneti.

C’è chi vuole aggregare le petizioni degli utenti veneti, per chiedere al nuovo ad di Trenitalia, Gianfranco Battisti, di ripristinare l’antico orario e il treno senza fermate dopo Padova.

La Tribuna di Treviso – 30/12/2018

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