La Tav a Desenzano, in arrivo 115 espropri

Il Comune apre un osservatorio per seguire l’opera e dare assistenza Malinverno: «Impossibile ormai fermare i cantieri, limitiamo i danni»

di Alessandro Gatta

Un osservatorio comunale sulle grandi infrastrutture, dedicato espressamente alla Tav e che funzionerà più che altro come sportello informativo per i cittadini, con particolare attenzione a quelli che dovranno affrontare gli espropri, fornendo loro assistenza tecnica e legale.

A DESENZANO non sono pochi: in tutto tra aziende, agricoltori e privati sono ben 115, circa un quinto del totale sulla tratta BresciaVerona, dove di espropri ce ne saranno poco meno di 600.

È stato presentato ieri mattina: verrà attivato entro un mese, si comporrà di tecnici comunali (con l’ovvio supporto politico dell’amministrazione) e per cominciare rimarrà aperto una volta al mese, in municipio e con date ancora da definire.

Il primo passo verso un approccio più «soft» al progetto dell’alta velocità, approvato in via definitiva (per la tratta BresciaVerona, in tutto 43 chilometri per 2 miliardi e mezzo) il 10 luglio scorso: per capirci, la Tav ormai la fanno, tanto vale provare a salvare il salvabile: «Siamo tutti d’accordo che dovremo affrontare un mostro – ha spiegato il presidente del consiglio comunale Rino Polloni – ma dobbiamo essere consapevoli che ormai fermarla è impossibile. Per questo è inutile fare muro, meglio giocare d’anticipo: con l’osservatorio per aiutare i cittadini, e sedendoci a un tavolo con Rfi e Regione per ottenere qualche compensazione».

Qualcosa è già arrivato: a seguito di sopralluoghi e verifiche, Rfi ha accettato alcune richieste di mitigazione presentate ancora dalla giunta Leso. Tra queste lo spostamento della logistica di cantiere dalla zona del Lavagnone (ma già si sapeva), modifiche alla «pista» di cantiere e agli accessi alla cascina Serraglio per limitare i danni all’attività agricola e zootecnica dell’importante azienda desenzanese, lo spostamento ad ovest di un cavalcavia in località San Rocco, un’area verde di compensazione in località Colombare.

Sul via ai lavori, niente di nuovo: «Nessuno ci ha più detto nulla – ammette il sindaco Guido Malinverno – e del futuro progetto esecutivo sappiamo solo di una piccola nota sul sito del Ministero. È da tempo comunque che ci siamo attivati sul tema Tav: abbiamo incontrato esperti, tecnici e anche cittadini».

NON SI SA ancora nulla nemmeno del ricorso presentato dal Comune di Desenzano insieme ad altri sei municipi tra cui Pozzolengo e Peschiera (in ballo ce ne sono altri due, del Consorzio Lugana e dei comitati No Tav). Così come non si sa nulla della stazione del Garda di San Martino: «Non abbiamo ancora avuto nessuna comunicazione – conclude Malinverno – ma sarebbe comunque troppo vicina alle altre fermate per diventare alta velocità, quindi sarebbe meglio risparmiare un po’ di territorio».

Brescia Oggi – 08.09.2017

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