La Cav nuova concessionaria? «Operazione da 1,2 miliardi»

La vicepresidente veneta De Berti al forum organizzato da Confindustria Veneto. «Per 30 anni risorse da utilizzare per opere stradali a Padova, Treviso e Venezia»

di Nicola Brillo

L’obiettivo è permettere a Cav di gestire per altri 30 anni il Passante di Mestre. E utilizzare gli utili per opere stradali tra le province di Padova, Venezia e Treviso. Da tempo ci sta lavorando l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti.

Lo scoglio è una norma che limita l’attività di Cav al 2032 e al solo Passante, mentre dovrebbe diventare a tutti gli effetti una concessionaria di autostrade, sul modello del Brennero o Autovie Venete. Il “primo assalto” per inserire la norma all’interno del Milleproroghe non è andato a buon fine, ma il Veneto è pronto a rifarsi sotto con il nuovo governo.

«Noi vogliamo che la concessione non vada a gara e sia rinnovata per ulteriori 30 anni a Cav – ha spiegato De Berti, durante il forum online “Il Veneto e la sfida infrastrutturale: verso il 2030”, organizzato ieri da Confindustria Veneto – e per questo presenteremo un piano economico e finanziario per investimenti nella zona di competenza Cav e l’area di adduzione del Passante. Così si potranno sfruttare investimenti per 1,2 miliardi, oltre a 600 milioni che deriveranno dagli utili previsti nei 30 anni successivi al 2032».

Il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro ha ribadito «il grido di dolore del territorio, sintetizzato dal rapporto della Fondazione Nord Est, con la mancanza di infrastrutture viarie adeguate. Tutto quello che è successo nell’ultimo anno e che sta succedendo nel mondo – ha sottolineato Carraro – ci impone una revisione critica dei progetti che abbiamo lanciato».

Nell’elenco ci sono, tra le altre cose, la necessità di miglioramento dei collegamenti tra aeroporti, e la rete regionale del trasporto ferroviario, il prolungamento nord della A31, il collegamento dell’autostrada A27 Alemagna.

Intanto prosegue il piano di investimenti di Rfi con lavori per oltre 16 miliardi, come ha ricordato l’ad Vera Fiorani: «L’area veneta è tra quelle dove siamo maggiormente impegnati in Italia». Sul fronte stradale in Veneto «nuovi investimenti per 340 milioni nei prossimi anni, mentre la manutenzione programmata è di 932 milioni euro», ha ricordato Mario Liberatore (Responsabile Veneto e Friuli Venezia Giulia di Anas).

Cinzia Zincone, commissario straordinario del Porto di Venezia e Chioggia, ha ribadito che dalle ultime decisioni politiche «vi è l’idea di portare le crociere, oppure le merci fuori dalla laguna, con l’idea di un off-shore. Al quale, tra l’altro, è legato l’off-shore di Montesyndial: queste sono le condizioni con cui il porto di Venezia può non solo mantenere, senza perdite per l’entrata in funzione del Mose, ma crescere ancora».

Si è chiuso infine un anno difficile per l’aeroporto di Venezia, che tornerà ai livelli del 2019 solo nel 2024-2025. Monica Scarpa, ad di Save, ha ricordato che il gruppo sta già lavorando a nuove iniziative per i collegamenti per le Olimpia2026 a Cortina.

Nordest Economia – 25/02/2021

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