Fs protagonista nel Mediterraneo

Ridotte a un terzo le perdite del trasporto merci, sulle cui infrastrutture sono stati decisi investimenti per 10 mld di euro. Sarà ulteriormente rafforzato il nodo di Roma per far fronte alle emergenze neve

di Francesco Colamartino

«Gli inquirenti stanno facendo luce sull’incidente di Pioltello, io stesso aspetto di capire cosa sia successo». Quanto all’emergenza neve, «abbiamo avviato un’indagine interna». Con queste parole Renato Mazzoncini, ad di Ferrovie dello Stato, ha risposto a chi gli chiedeva, al Green Logistics Expo inaugurato ieri a Padova, delle difficoltà che soprattutto il trasporto merci incontra dopo Pioltello e la recente ondata di maltempo. Ma l’ad ha evidenziato che i gestori delle reti europee devono lavorare insieme per trovare itinerari alternativi definiti e condivisi, così evitando il blocco delle merci. In proposito vari Paesi hanno già concordato protocolli, in particolare dopo il blocco di Rastatt, in Germania, durato da agosto a ottobre 2017. Quanto alla manutenzione, Mazzoncini ha sottolineato che «negli ultimi anni Fs ha aumentato la spesa annua per manutenzioni, da 1 miliardo di euro nel 2013 a 1,7 miliardi lo scorso anno». Per evitare che si verifichino di nuovo situazioni come quelle legate all’emergenza neve, «Fs attrezzerà ulteriormente per simili eventi il nodo di Roma, visto che con il raddoppio dei treni-chilometro dalla Capitale verso nord la situazione è cambiata». Quelli elencati da Mazzoncini sono interventi cruciali, nel momento in cui Ferrovie dello Stato intende essere il pivot del trasporto italiano e giocare da protagonista nell’area mediterranea. «Nel sistema ferroviario italiano l’alta velocità funziona e lo dimostra il fatto che un fondo americano, Gip, abbia acquisito Italo». Nel trasporto merci, il più complesso, gli investimenti sono stati per Mazzoncini in assoluto i più bassi. «Con l’avvio del piano industriale nel 2016 il trasporto merci è tornato al centro, con investimenti superiori a 10 miliardi di euro nelle infrastrutture, per rendere i corridoi principali del tutto fruibili». In Italia per Fs, prosegue l’ad, sono già due i risultati evidenti: la riorganizzazione della filiera e il rosso «ridotto a un terzo, dopo che dal 2000 al 2010 il gruppo riusciva a perdere con tutte le sovvenzioni pubbliche del contratto di servizio». Quanto alle priorità in termini di investimenti, Mazzoncini ha ricordato che venerdì 2 è arrivato il via libera della Corte dei Conti agli investimenti sulla tratta Brescia-Verona, mentre l’ok è atteso per la Verona-Vicenza. «Quest’anno partiranno i cantieri verso Verona e tra 2018 e 2019 quelli verso Vicenza», ha assicurato, «stiamo combattendo per finanziamenti necessari alla Vicenza-Padova». «L’investimento sulla Padova-Bologna lo faremo, ma oggi non è prioritario», ha chiarito l’ad. «Dopo l’accordo Rfi-Interporto Padova di giugno, investiremo per sganciare quest’ultimo dalla stazione e consentirne il collegamento verso est con l’asse storico della tratta Padova-Mestre». Questo nonostante per Mazzoncini i sistemi di Milano e Padova siano gli unici due in Italia che fanno intermodalità con le navi. «Porti e ferrovie italiane devono rendere di nuovo il Paese la piattaforma del Mediterraneo». Per Mazzoncini l’operazione Fs in Grecia rientra in questa strategia. «Con Fs giocheremo un ruolo rilevante nell’area».

Milano Finanza – 08/03/2018

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