Ferrovie, la Tav si avvicina ma lo scalo merci si allontana

Sopralluogo della commissione regionale per la Brescia-Verona

Il progetto e i lavori per portare l’Alta velocità a Verona procedono: ieri mattina è stato effettuato un sopralluogo effettuato da parte della Commissione Regionale di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che ha avviato l’esame del progetto preliminare della tratta ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità relativo al cosiddetto “Nodo di Verona“. In particolare per il tratto relativo alla Brescia-Verona che entra nel territorio comunale solo per circa 150 metri ma interseca il Quadrante Europa e l’A22 del Brennero.

Il progetto del ministero delle Infrastrutture per questo ultimo tronco della tratta Brescia-Verona appartiene al più ampio intervento di realizzazione della linea ferroviaria est-ovest AV/AC Torino-Milano-Venezia e interessa in particolare la tratta che dalla Stazione di Verona Porta Nuova si sviluppa per circa 5 chilometri in direzione ovest.

Il sopralluogo, a cui erano presenti l’assessore alle infrastrutture e trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti, l’assessore del Comune di Verona Gian Arnaldo Caleffi e i rappresentanti delle amministrazioni locali ed enti pubblici interessati, è stato effettuato dai tecnici della Commissione e da quelli della committente Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e di Italferr, la società che si occupa del progetto. Progetto che ha anche ulteriori risvolti per quanto riguarda le compensazioni e le opere accessorie come vedremo dopo.

«Stiamo lavorando intensamente – ha detto l’assessore De Berti – per dare il via libera all’attuazione dei vari interventi da realizzare nel Veneto per il completamento della Torino-Venezia e il Nodo di Verona è uno dei suoi punti nevralgici».

L’intervento prevede la realizzazione dell’infrastruttura di ingresso nel nodo scaligero della nuova tratta AV/AC Brescia-Verona che comprende, tra l’altro: la realizzazione di due nuovi binari AV/AC e lo spostamento su nuova sede di quelli della linea storica; la realizzazione di due nuovi binari relativi all’interconnessione merci di Verona da collegare con il quadrante Europa; il potenziamento della stazione Porta Nuova; la realizzazione di una nuova sottostazione elettrica con la dismissione di quella oggi localizzata nel quartiere Santa Lucia.

Importanti elementi del progetto da valutare riguardano le interferenze, in particolare con l’autostrada A22, che verrà deviata temporaneamente per consentire i lavori, e con il canale consortile San Giovanni, il collegamento con il Quadrante Europa e la gestione delle terre e rocce da scavo. Da segnalare che è stato programmato l’inserimento di barriere antirumore a nord e sud della linea.

Ma l’incontro di ieri, spiega l’assessore all’Urbanistica Caleffi, è servito anche per fare un primo punto con Rfi sul futuro della stazione Porta Nuova perché il Comune ha chiesto che vengano aumentati i passaggi pedonali sul lato sud, con uscita su viale del Lavoro. Ad oggi ce n’è soltanto uno a disposizione che viene utilizzato come percorso per arrivare in Fiera, ma c’è l’esigenza di averne altri.

«Un vero e proprio fronte sud della stazione però», rivela Caleffi, «si avrà soltanto quando verrà dismesso lo scalo merci delle Ferrovie. E ieri abbiamo avuto notizia che le Ferrovie prevedono di utilizzarlo ancora per molti anni e di non liberarlo prima del 2024, anche perché quello nuovo non è ancora stato realizzato. Si tratterà di capire se lo scalo merci potrà essere liberato a lotti di varie dimensioni per poter avere un utilizzo graduale da parte nostra».

L’Arena di Verona – 06.05.2017

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