Dal porto di Marghera maxi caldaie Macchi per il Kazakhstan

Assemblate in banchina e trasportate con modalità Ro/Ro

Faranno parte di uno dei più grandi impianti oil & gas al mondo le tre caldaie Plug & Play prodotte dalla Macchi (divisione della Sofinter S.p.A. con head quarter a Gallarate e vari stabilimenti in Italia e in Europa) nello stabilimento di Marghera. Lo rende noto l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.

I tre manufatti, del peso di 700 tonnellate ciascuno e di 30 metri di lunghezza, 16 di larghezza e 11 di altezza sono destinate in Kazakistan, dove faranno parte di un impianto di ultimissima generazione. Due caldaie sono già in viaggio e la terza salperà a metà settembre.

L’azienda da due anni ha scelto di aprire il suo nuovo maggior stabilimento a Marghera, che consente ai colli di grandi dimensioni di raggiungere le vicine banchine poiché impossibilitati a viaggiare su strada per ragioni di peso e dimensioni. L’unità produttiva riceve anche le varie componenti dalle altre fabbriche Macchi per realizzare il prodotto finale.

Le caldaie in modalità Plug & Play sono già integrate di tutti i componenti e apparecchiature accessorie necessari al loro funzionamento; in questo modo il cliente necessita solo di eseguire le attività di interconnessioni per l’avviamento. Le dimensioni ed il peso di questo prodotto richiedono necessariamente un “assembly yard” in prossimità dell’area portuale per permettere, fatte tutte le verifiche del caso, di raggiungere il porto e assicurarne l’imbarco. In due anni sono state prodotte e imbarcate a Marghera 19 plug & play.

Per il presidente dell’Autorità, Pino Musolino “l’accessibilità alla banchina è un asset che da sempre rende Venezia il gateway ideale per i project cargo, e non si tratta più di scegliere Venezia solo come scalo, ma come sede di produzione per ridurre al minimo il percorso in transito di queste componenti dalle dimensioni eccezionali. Venezia conta non solo su terminal dedicati e operatori altamente specializzati ma anche, unico scalo in Italia, sulla modalità fluviale, che registra andamenti positivi su questa filiera, consentendo il traffico di pezzi oversize senza vincoli di peso e misure”.

La fase di trasferimento dei tre mega carichi dallo stabilimento alla banchina è stato messo in opera dai mezzi speciali autopropulsivi della Fagioli, altra azienda leader per i servizi in questo settore, che a Marghera è insediata e opera dal 1994. Il terminal Multiservice, specializzato e riconosciuto a livello internazionale nella movimentazione dei project cargo, ha invece seguito tutte le fasi propedeutiche e operative per permettere l’imbarco con modalità Ro/Ro.

Ansa/Mare – 11/09/2018

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