Alta Velocità ferroviaria e Pedemontana, infrastrutture indispensabili

Bonomo (Confartigianato Veneto): “Ultima chance per agganciare il Veneto al nuovo triangolo produttivo Mi-Ve-Bo. Altrimenti rischiamo l’emarginazione”

“La firma del contratto per la realizzazione del primo lotto dell’Alta Velocità ferroviaria da Brescia Est a Verona, per un valore di 1,6 miliardi è un’ottima notizia. La posizione del neo Ministro Toninelli che la considera un’opera “sotto esame” è invece una notizia preoccupante. L’opera ferroviaria è necessaria per tenere il Veneto all’interno del grande triangolo industriale economico e sociale “Mi-Ve-Bo” e per evitare un’ulteriore marginalizzazione della nostra Regione in atto anche con l’esodo continuo di terziario avanzato”.

E’ pragmatico e concreto Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, nelle sue considerazioni sulla importanza della rivoluzione trasportistica in atto da nordovest a nordest.

“Ci tengo a ricordare – precisa il presidente – che solo un anno fa è stato certificato, attraverso i dati dei censimenti Istat natalità e concentrazione d’impresa, tassi di occupazione e di esportazione, produttività, infrastrutture, geografia dei distretti, che il Nord Est è il nuovo triangolo economico motore dell’economia italiana in sostituzione del precedente TO-MI-GE. Ora, se uniamo questo a quanto recentemente denunciato dal prof. Gubitta sullo “spopolamento” in atto, nella nostra regione, di giovani laureati in favore dei nostri “vicini” Lombardia e Emilia Romagna, dovuto anche alla difficoltà di movimento di merci e persone in tempi ragionevoli, capiamo la pericolosità che sta dietro a questo scontro politico sulle infrastrutture. L’alta velocità ha portato a 1h e 11 minuti la “distanza” tra Bologna e Milano, mentre oggi, a quasi parità di distanza chilometrica, ci si mette ancora due ore e 16 per andare da Mestre a Milano”.

“Tutto ciò – prosegue – carica di responsabilità l’attuale classe dirigente. La perdita di residenti laureati in età compresa tra 25 e 39 anni è come dare il “bacio della morte”, come afferma Gubitta, alle nostre opportunità di sviluppo e al futuro delle generazioni che si stanno formando”.

“Non assisteremo da semplici osservatori a quanto potrà succedere in tema TAV e Pedemontana Veneta – conclude Bonomo -. Il quadrante lombardo-veneto-emiliano è abitato da un terzo della popolazione italiana, produce il 40% del Pil nazionale, occupa il 49% degli addetti al manifatturiero ed esporta il 54% del “made in Italy”. Secondo i dati cresce inoltre il peso della piccola impresa arrivata ad occupare il 72% degli addetti. Una realtà che merita di essere tutelata e rappresentata, e noi siamo tra i candidati a farlo”.

La Nuova di Venezia/Nordest Economia – 08/06/2018

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