Accelerata sulle opere e rilancio da 11,8 milioni

Avviata la demolizione della “casa del fanalista”. La riqualificazione permetterà il recupero di 37 mila metri quadrati di spazi. I lavori dell’escavo partono dal 2018

di Laura Borsani

La “casa del fanalista” s’è sgretolata sotto i colpi di benna delle ruspe. È stato un momento storico e simbolico per il Porto di Monfalcone l’avvio della demolizione. Ieri mattina la presidente della Regione, Debora Serracchiani, assieme all’assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio, Mariagrazia Santoro, ha condiviso questa svolta che rappresenta un “assaggio” delle opere in corso e di prossimo avvio finanziate dall’ente regionale. Giornata significativa la ricognizione effettuata dalla Serracchiani, accompagnata dai vertici dell’Azienda speciale per il Porto con il presidente Gianluigi Madriz e il direttore Sergio Signore, del Consorzio per lo sviluppo industriale con il presidente Enzo Lorenzon e il direttore Giampaolo Fontana, della Capitaneria di Porto con il comandante capitano Pasquale Di Gioia e tutti gli operatori portuali. Non è mancata alla visita il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint. Una visita all’indomani dell’insediamento del Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale che, mercoledì ha peraltro sancito, attraverso le parole del presidente Zeno D’Agostino, il ruolo di Monfalcone, assieme a quello di Muggia: i sindaci saranno chiamati ad esprimere parere non vincolante in ordine alle decisioni attinenti al proprio scalo. Nessun diritto di voto, come vuole la legge che prevede la rappresentanza esclusiva dei capoluoghi. Le benne ieri tuonavano nell’area transennata della “casa del fanalista”, nel punto più estremo del porto, in affaccio al mare. La struttura era l’embrione dello scalo non ancora sviluppato, fino a lasciare il posto all’abbandono. Tempo 75 giorni l’area sarà trasformata in un nuovo piazzale da 3.200 mq. Investimento 403mila euro. La portata delle opere si traduce in cifre pesanti. L’importo complessivo degli interventi è di 11 milioni e 813mila euro, di cui 10,5 milioni finanziati dalla Regione e 1 milione 250mila euro dall’Aspm. Si sommano i 16 milioni per l’escavo del canale, 14 erogati dalla Regione e 2 dal ministero. Un recupero di spazi per 37mila mq. complessivi. La tappa alle barriere, lunghe 595 metri e alte 6, di protezione dalle polveri delle auto depositate nelle aree in concessione a Cetal, ha consegnato uno stato dell’opera (700mila euro) pressochè concluso (entro fine mese). Sono invece oltre 12mila i metri quadrati di asfaltatura dei piazzali. Si parla di 2 lotti d’intervento. Il primo comprende l’asfaltatura dell’area demaniale al varco 2 di accesso al porto (5229 mq.) a disposizione dei carichi di Cimolai, compresa l’adiacenza al car terminal di Cetal (3.658 mq.). Importo 300mila euro. Il secondo lotto riguarda asfaltature al varco 2, l’installazione di una torre faro di 30 metri, l’asfaltatura di due binari per realizzare un’area ulteriore da 300 mq. di carico-scarico delle auto, l’ampliamento del cancello di Cimolai (15 metri) per il passaggio di trasporti eccezionali, nonchè il completamento dell’asfaltatura presso il varco dello stabilimento per il trasporto dei manufatti alle banchine. Costo 460mila euro. Rinasce poi la seconda pesa ferroviaria con i lavori, affidati 3 mesi fa, quasi completati. Siamo a 3 milioni di euro per la rimessa in esercizio di binari di banchina ora interdetti per collegare il varco 1 e il varco 2 di accesso al porto (inizio lavori entro il 2018). Il nuovo binario di collegamento tra la pesa ferroviaria esistente e al binario principale (360mila euro) sarà ultimato il 19 maggio. Obiettivo finale dell’intervento è il completamento del ring ferroviario dotato di due varchi e due pese. Nel “pacchetto” delle opere rientra la manutenzione dei raccordi ferroviari consortili nella zona Schiavetti-Brancolo (3 milioni). L’intervento strategico sulla manovra ferroviaria (2,3 milioni) partirà entro settembre. Veniamo all’escavo: la gara d’appalto partirà entro quest’anno, avvio dei lavori previsto nei primi mesi del 2018. Quanto all’abbassamento dei fondali della banchina (1 milione e 250mila euro), la gara di aggiudicazione dei lavori è in corso, fine lavori prevista entro il 2017.

Il Piccolo – 14.04.2017

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