A pieno ritmo prima stazione italiana «Lng» aperta a Padova

Sta già lavorando a pieno ritmo, a meno di un mese dall’inaugurazione, la prima stazione italiana mono-fuel di carburante Lng (o Gnl: gas naturale liquido) aperta all’Interporto di Padova dalla “Liquimet”, società del Gruppo “Gasfin”. La struttura è finalizzata al servizio del traffico pesante di un interporto situato in un centro urbano ad alto tasso di inquinamento per favorire la svolta “green” dei mezzi di trasporto, in conformità al “Dlgs” 257 del 16 Dicembre dello scorso anno che attua la direttiva del Consiglio del Parlamento europeo 2014/94/Ue del 22 Ottobre 2014 sulla realizzazione delle infrastrutture dei combustibili alternativi per una strategia europea di energia pulita per il trasporto.

La stazione Lng di Padova è la prima realizzazione del progetto “Gainn4Dep” quarta fase dell’iniziativa nazionale “Gainn_It”, per lo sviluppo del Lng in Italia negli scali marittimi e negli interporti della rete Ten-T: un progetto del valore complessivo di 1,2 miliardi di euro.

Obiettivo dell’iniziativa, lanciata dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti nell’Aprile del 2014, è indirizzato a concepire, definire, prototipizzare, sperimentare, convalidare e implementare, nella cornice di tempo dal 2014 al 2023, la rete italiana delle infrastrutture del Lng per il trasporto marittimo e terrestre. Ogni scalo/interporto e centro intermodale strategico della rete “Gainn_It”includerà, al più tardi nel 2030, almeno uno dei seguenti quattro componenti: 1) Sistema di ricezione del Lng ed ausiliari collegati; 2) Stoccaggio del Lng e sistemi di distribuzione locale e ausiliare connessi; 3) Sistema di bunkeraggio Lng per navi e ausiliari connessi; 4) Sistema di rifornimento per veicoli Lng (autotrasporti) e relativi accessori correlati.

Per lo sviluppo della rete di rifornimento del Lng ad uso autotrazione, la Direttiva europea prescrive agli Stati membri di assicurare che entro il 31 Dicembre del 2025, sia realizzato un numero adeguato di punti di riferimento del Lng nei nodi intermodali interni e costieri e lungo i nove corridoi “core” che costituiscono l’asse portante della Trans European Network-Transport (Ten-T).

Il gas naturale è indicato dall’Unione europea e dal Governo italiano come combustibile preferenziale per il trasporto pesante perché non è tossico e non contiene zolfo; la combustione del metano “non puzza”, non produce polveri sottili né altri derivati cancerogeni, produce bassi contenuti di ossidi di azoto e di anidride carbonica: per questi motivi può essere ritenuto la chiave per la crescita sostenibile globale nel XXI secolo.

Inoltre, il metano è una fonte inesauribile di energia disponibile. Le quantità di bio-metano che si sviluppano naturalmente nell’atmosfera e che sono recuperabili dagli scarti di lavorazione della zootecnica, dell’agricoltura e delle estensioni forestali, oltre che dai rifiuti urbani, sono sempre crescenti e possono consentire di renderci energeticamente sufficienti e non dipendenti dalle importazioni. La produzione di bio-Lng (bio metano liquido) è necessaria e fattibile: 10% di quota rinnovabile nei trasporti entro il 2020 è l’obiettivo della Direttiva 2009/28/CE e 85% di abbattimento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera entro il 2050 è l’obiettivo della Energy Roadmap 2050 della Commissione europea.

Il Messaggero Marittimo – 16.05.2017

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