70 colonnine elettriche pronte per l’installazione. Polesine area pilota della sostenibilità

70 colonnine per la ricarica delle vetture elettriche o ibride sono pronte ad essere installate in Polesine ed i comuni che hanno intenzione di installarle hanno ancora un mese di tempo per aderire al progetto di Consvipo che punta sulla mobilità sostenibile

Tempo fino a metà febbraio per la raccolta delle adesioni da parte dei Comuni soci e per individuare le location. Sul fronte colonnine elettriche le cose procedono spedite in Consorzio di sviluppo del Polesine: venerdì 18 gennaio, il primo incontro tecnico alla presenza del presidente Guido Pizzamano e dell’Energy Manager Mauriel Vicentini ha visto intervenire almeno una trentina di rappresentanti delle amministrazioni comunali polesane.

Settanta – è confermato – il numero degli apparati che saranno resi disponibili (in linea di massima uno ogni 5mila abitanti) per la ricarica delle vetture elettriche o ibride, con il Polesine che punta dunque con decisione ad un primato non solo regionale ma anzi nazionale. Dopo l’intesa raggiunta a fine anno con la Provincia e l’accordo sulla sede di viale della Pace, adesso si fa sul serio e si viaggia verso la piena operatività, partendo da efficientamento energetico e mobilità sostenibile: entro metà febbraio sarà chiusa anche la manifestazione di interesse che si aprirà la settimana prossima e che punta a coinvolgere un player nazionale il quale metterà a disposizione dei Comuni le colonnine a titolo gratuito.

Ai sindaci e ai loro tecnici, cui è stato fornito a margine della riunione anche la bozza di protocollo d’intesa per l’adesione al progetto, è stato infine indicato la metà di maggio come termine ideale per il completamento della fornitura e della posa dei sistemi di ricarica elettrica delle autovetture, in tempo quindi per l’apertura della stagione estiva e l’arrivo di turisti tedeschi, olandesi, danesi e austriaci, provenienti da Paesi dove l’auto elettrica è già realtà consolidata e prassi diffusa.

Conclude Pizzamano: “L’intervento sulla mobilità sostenibile si sviluppa all’interno del progetto di area vasta legato ad un progetto più ampio di azioni sul clima che comprende anche l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e della pubblica illuminazione, l’aggiornamento dei Paesc e dei Piani per la pubblica illuminazione e passa per la sostituzione del vetusto parco mezzi di molti Comuni e della Provincia. Si tratta quindi di un progetto complesso che vedrà coinvolti anche altri partner pubblici e del mondo scientifico: il nostro territorio – le parole del presidente – sarà quindi ‘area pilota’ su cui sperimentare un nuovo sistema di azioni a basso impatto ambientale, primo passo per impostare una diversa e più attiva politica ambientale a livello di Pianura Padana, una delle aree maggiormente interessate dall’inquinamento da polveri sottili  in Europa”.

RovigoOggi.it – 19/01/2019

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