Il treno per Milano piace: 40mila auto in meno grazie al Frecciarossa, summit con Trenitalia per estenderlo

Il treno Frecciarossa, per Roma e per Milano, va: funziona, piace e l’Alto Adige ne vuole sempre di più. Questo il senso dell’incontro tra il presidente della giunta altoatesina Arno Kompatscher e del suo vice e assessore alla mobilità Daniel Alfreider con l’ad di Trenitalia «Orazio Iacono». Quarantamila, secondo il Landeshauptmann, le auto da e per Milano tolte dall’autostrada grazie al collegamento quotidiano che parte da Bolzano alle 8:45 e arriva a Milano Centrale alle 11:45. «I treni diretti da Bolzano a Milano e Roma sono molto apprezzati dai cittadini e passeggeri – dichiara Daniel Alfreider -. L’amministratore delegato di Trenitalia, Orazio Iacono ha confermato oggi durante un colloquio con il presidente della Provincia a Bolzano che i collegamenti funzionano molto bene. Assieme Trenitalia  stiamo già lavorando per ottimizzare collegamenti esistenti e pianificare nuovi progetti!». Conferma possibili novità anche Kompatscher: «Abbiamo discusso i possibili miglioramenti e le possibili espansioni dell’offerta su rotaia. Se la popolarità di queste tratte rimarrà tale, nel 2020 ci saranno 40.000 auto in meno a percorrere la tratta da e verso Milano. Ciò dimostra una volta in più che siamo sulla buona strada e che i cittadini sono sempre contenti di poter usufruire di una buona offerta di trasporto pubblico».

Alto Adige Innovazione – 29/02/2020

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«Valdastico a Rovereto sud non c’è ancora l’accordo»

La Provincia dopo l’intervento del Pd. Il presidente e lo studio di fattibilità tenuto nel cassetto: «Il progetto deve avere l’avvio formale delle procedure da parte del ministero»

di Giancarlo Rudari

La mossa del Pd che (con Alessio Manica, Alessandro Olivi e Roberto Pinter) ha svelato i contenuti dello studio di fattibilità della Valdastico con uscita a sud di Rovereto ha dato fuoco alle polveri di uno dei temi al centro della campagna elettorale in vista del voto del 3 maggio. E se il presidente della Provincia Maurizio Fugatti afferma che è prematuro parlarne perché non c’è ancora un accordo per l’uscita (come vogliono lui e la Lega) a sud della città ci pensa la capogruppo consigliare in Provincia (e roveretana) Mara Dalzocchio ad alzare il tiro visto che è rimasta «basita dinnanzi all’allarmismo che fa il Pd di costi immensi, tempi incerti, irrimediabile devastazione ambientale: uno scenario catastrofico da far salire la nostalgia per le 10 piaghe d’Egitto. Peccato che le cose stiano in modo parecchio diverso…»

Perché la Provincia ha tenuto nel cassetto lo studio arrivato a novembre? Perché «il progetto della Valdastico deve avere ancora l’avvio formale delle procedure di approvazione da parte del ministero… Tra gli aspetti fondanti del progetto su cui manca ancora una definizione condivisa – spiega Fugatti – rientra l’uscita a “Rovereto Sud”… E lo studio di fattibilità non ha ancora valenza definitiva circa alcuni tratti del percorso e le soluzioni infrastrutturali che il collegamento della Valdastico presenterà sul territorio trentino: la documentazione diffusa rappresenta l’elaborato realizzato dalla concessionaria» ma, come hanno detto gli esponenti del Pd, con l’indicazione per definire un tracciato con uscita a Rovereto sud. In merito alle criticità delle sorgenti dello Spino interessate dal passaggio del corridoio autostradale «con responsabilità abbiamo ascoltato le riserve, valutato l’impatto e messo in sicurezza le sorgenti, intervenendo sul tracciato». A riprova della linearità di comportamento dell’attuale giunta, è riportato nel comunicato stampa, si ricorda il documento del gennaio scorso, in cui l’Unità strategica Grandi opere e ricostruzione sollecitava il ministero a “proseguire l’iter per la definizione dell’intesa di interconnessione est” tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione Veneto.

Toni più duri quelli della battagliera Dalzocchio: «Lo studio di fattibilità illustrato non è il solo esistente – e posto che argomentare come se quanto finora progettato sia quel che un domani verrà realizzato è semplicemente disonesto -, annoto un particolare stranamente sfuggito a tre allarmisti: la città di Rovereto e nessun Comune trentino ha facoltà di sindacare alcunché sulla Valdastico, opera sulla quale la stessa Provincia di Trento deve coordinarsi, oltre che con il Veneto, con il governo nazionale alla luce delle decisioni già maturate in tal senso nel confronto tra Italia ed Europa… Se da un lato ben comprendo gli stratagemmi elettoralistici di chi è costretto ad agitare spauracchi pur di mendicare consenso, dall’altro esso, oltre che fuori luogo, è del tutto inutile».

Trentino – 29/02/2020

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Brennero, incontro con i sindaci: «Occorrono strategie lungimiranti e comuni per il traffico»

28 Febbraio 2020

Ieri (giovedì 27 febbraio) il presidente della Provincia Arno Kompatscher, l’assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider e il parlamentare europeo Herbert Dorfmann hanno invitati i sindaci dei Comuni dell’asse del Brennero e i rappresentanti delle comunità comprensoriali Alta Valle Isarco, Valle Isarco e Bassa Atesina per confrontarsi sulle possibili soluzioni per gestire il traffico e le sue conseguenze sulla popolazione. Uno degli argomenti trattati è stato l’incontro due settimane fa (14 febbraio) a Fortezza con la ministra dei Trasporti Paola De Micheli e la commissaria UE Adina Valean. Per il presidente la strategia è chiara: “Anche se le posizioni sembrano allontanarsi, i leader politici devono continuare a cercare di venirsi incontro. I cittadini non hanno bisogno di un braccio di ferro bensì di soluzioni a tutela della loro salute e qualità della vita”. Secondo il presidente Kompatscher, esistono precise misure che l’Italia potrebbe prendere per tornare al tavolo delle trattative con il Ministero dei Trasporti austriaco. Come esempio concreto ha citato la coerente e rapida progettazione e messa a gara dei lotti prioritari delle tratte d’accesso al BBT, come la circonvallazione di Bolzano. Un ulteriore segnale importante da parte dell’Italia sarebbe l’aumento del pedaggio per i mezzi pesanti, già previsto per le regioni di montagna dalla direttiva europea sui costi delle infrastrutture.

“Occorrono strategie lungimiranti e comuni”

“Occorrono soluzioni che tutelino la qualità della vita delle persone e allo stesso tempo garantiscano gli scambi commerciali” ha detto il presidente. Le sindache e i sindaci, così come Kompatscher, Alfreider e Dorfmann, hanno mostrato comprensione per alcune delle azioni intraprese dal Tirolo. Occorrono però strategie lungimiranti e efficaci che portino in primo piano il tema del traffico sul Brennero. “Le misure singole non hanno successo a lungo termine. Abbiamo bisogno di una soluzione di corridoio complessiva” ha detto il consigliere provinciale Alfreider. La situazione attuale, in cui ogni regione intraprende azioni individuali indipendentemente dalle altre, senza un disegno comune, non è buona, ha sottolineato anche Dorfmann. I sindaci hanno riferito sulle preoccupazioni espresse dai cittadini. Sono preoccupati soprattutto per le restrizioni sull’autostrada, che in alcuni casi riserva una sola corsia per le auto, e anche per la preoccupazione che il numero sempre crescente di autocarri possa peggiorare ulteriormente la qualità della vita lungo l’autostrada. Durante l’incontro l’assessore Alfreider ha indicato le modalità per agire il più rapidamente possibile: “Dobbiamo sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione per creare un sistema organico fra strada e ferrovia. Occorre inoltre gestire il traffico in modo che non influisca sui circuiti economici locali e che sia il più possibile rispettoso dell’ambiente. Ci saranno sempre camion sulla strada, per questo aumenteremo i nostri sforzi nel campo delle tecnologie alternative come l’idrogeno e realizzeremo le infrastrutture necessarie”.

Alto Adige Innovazione – 28/02/2020

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Coronavirus: «Il 30% delle aziende ha fermato la produzione. Danni per 7 miliardi»

La perdita è stimata per l’area di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, che secondo Unioncamere vale il 40% del Pil nazionale

Veneto, Emilia Romagna e Lombardia stimano che la crisi da Coronavirus causerà una perdita di 7 miliardi di euro in quest’area, di cui un terzo dovuta al turismo, in una macroarea che vale, secondo Unioncamere, il 40% del Pil nazionale. Lo ha riferito Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto, che per la regione ha avviato una rapida indagine congiunturale su 1.500 delle 5.500 imprese iscritte.

Riduzione della produzione per 62,5% delle imprese

Il 19,4% delle imprese è stato interessato dal blocco dei rapporti con la Cina, e questo riguarda gli approvvigionamenti di materie prime, a cominciare dall’elettronica fino al tessile. Per il 50% delle imprese lo stallo si protrarrà fino a giugno per poi normalizzarsi. Dalla ricerca emerge che il 62,5% delle imprese ha registrato una riduzione della produzione, mentre il 29,4% del campione afferma che è stato costretto sostanzialmente a fermarla.

Venezia Today – 28/02/2020

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Trasporti: Regione contatta Governo per voci chiusura voli Ts-Mi-Roma

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, alla luce delle voci su una eventuale chiusura dei voli da e per Trieste Airport con destinazione Roma e Milano contestualmente allo stop di altre tratte come quella da Genova a Roma, auspicando che si tratti di una notizia priva di fondamento, ha in via cautelativa contattato il ministro dello Sviluppo economico.

All’esponente del Governo la Regione ha manifestato i rischi e le conseguenze di questa scelta che ricadrebbero non solo sul Friuli Venezia Giulia, ma sull’economia dell’intero sistema Paese.

Questo, come ha sottolineato la Regione, in considerazione sia del ruolo strategico del territorio regionale – quale cerniera con il Centro e l’Est Europa – sia della presenza in Fvg di importanti società e aziende che operano a livello internazionale: dalla produzione ad alta specialità manifatturiera ai servizi assicurativi e finanziari.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 28/02/2020

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Infrastrutture: stanziato 1 miliardo per la manutenzione delle strade provinciali

Per l’attività straordinaria sulle strade provinciali di tutta Italia sono stati assegnati ulteriori 995 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La ha comunicato il Viceministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, parlando del “Fondo manutenzione strade”.

“Tra i parametri presi in considerazione nella ripartizione delle cifre stanziate – afferma Cancelleri – sono state considerate sia la consistenza della rete viaria, sia il tasso di incidentalità che la vulnerabilità rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico, prevedendo quasi un miliardo di euro, di cui 60 milioni per il 2020, 110 milioni per il 2021 e 275 milioni ogni anno per gli anni dal 2022 al 2024. La ripartizione nello specifico prevede 82 milioni al Piemonte, 114 alla Lombardia, 69 al Veneto, 29 alla Liguria, 99 all’Emilia Romagna, 88 alla Toscana, 20 all’Umbria, 36 alle Marche, 52 al Lazio, 36 all’Abruzzo, 12 al Molise, 80 alla Campania, 63 alla Puglia, 22 alla Basilicata, 47 alla Calabria, 37 alla Sardegna e 88 alla Sicilia”.

“Gli interventi previsti e ripartiti per Province e Città metropolitane – commenta il Viceministro – rispondono alle esigenze di sicurezza stradale dei cittadini, al fine di ridurre l’incidentalità e consentire il diritto alla mobilità in tutte le aree del Paese. Avere a disposizione la certezza di nuove risorse per i prossimi 4 anni consente agli enti locali di avviare subito interventi urgenti e di definire un’adeguata programmazione di altri più profondi interventi per gli anni successivi. Un segnale forte e doveroso per tante regioni, questa è l’Italia che vuole ripartire e recuperare il pesante gap infrastrutturale con il resto d’Europa. Il nostro Paese merita strade sicure e moderne”.

Trasporti-Italia.com – 28/02/2020

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Coronavirus: le compagnie cancellano i voli sul Nord Italia

Gli effetti del Coronavirus si fanno sentire anche sul trasporto aereo; alcune compagnie hanno infatti deciso di limitare, o addirittura sospendere i voli da e per l’Italia. Wizz Air ha annunciato che a causa della flessione nella domanda sulle sue rotte italiane causate dall’epidemia del virus Covid-19, ha rivisto la sua programmazione voli portando ad importanti cancellazioni, su specifiche rotte verso il Nord Italia tra l’11 marzo e il 2 aprile 2020, durante questo periodo circa il 60% della capacità totale italiana è stata tagliata. La programmazione resta invariata dopo il 2 aprile 2020. Anche British Airways nelle prossime due settimane cancellerà 22 voli diretti tra Londra e Milano  mentre Cabo Verde Airlines ha sospeso tutti i voli sulle rotte italiane. “Il Consiglio dei ministri di Cabo Verde – spiega in una nota – ha approvato un decreto che vieta i voli tra Italia e Cabo Verde, con effetto immediato per 3 settimane”

Trasporti-Italia.com – 27/02/2020

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