Approvato il bilancio 2016. D’Agostino: “Realtà solida e partecipate rilanciate”
di Diego D’Amelio
Il porto di Trieste segna un utile di oltre 14 milioni. Questo dice il bilancio 2016, approvato ieri nella seconda riunione del nuovo comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale. Rendiconto generale e relazione sulle attività dell’anno passato hanno ricevuto unanime via libera dai tre componenti con diritto di voto: il presidente dell’Autorità Zeno D’Agostino, la presidente della Regione Debora Serracchiani e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.
Il documento contabile presenta per l’esattezza un avanzo di amministrazione di 14,3 milioni, nel quadro di un bilancio 2016 chiusosi con un aumento dei ricavi pari al +3,43% rispetto al 2015 e un margine operativo lordo di 23,7 milioni. Il comitato ha inoltre chiuso una serie di pendenze contabili di lunga data, che in alcuni casi si trascinavano addirittura dagli anni Ottanta: un passaggio che produrrà un ulteriore avanzo da 2,5 milioni. Come recita la nota dell’Autorità portuale, «tale risultato positivo contribuirà, insieme ad altre fonti di finanziamento esterne, al sostenimento del piano di sviluppo del porto di Trieste, che prevede importanti interventi contenuti nel Piano operativo triennale dell’Authority (introdotto dalla riforma Delrio, ndr). L’avanzo di parte corrente, pari a 11 milioni, verrà anche utilizzato per dare copertura agli investimenti con fondi propri». D’Agostino saluta con soddisfazione il conto economico del porto: «I numeri sono frutto della gestione armonica e virtuosa di tutti gli elementi che compongono l’Autorità di sistema: una realtà solida, con un patrimonio totale da 608 milioni e indebitamenti sotto la media dei porti italiani. Si tratta di dati positivi che si aggiungono alla creazione di occupazione e di valore per l’intero scalo giuliano, in cui le sue società partecipate hanno un ruolo di primo piano». Il neonominato presidente di Assoporti evidenzia al proposito la scelta strategica di trattenere e rilanciare Trieste Terminal Passeggeri, Adriafer e Porto Trieste Servizi, tutte in fase di vendita ai privati al momento del suo insediamento: «Queste realtà non sono più palle al piede, ma sono diventate un traino. Grazie a Pts non abbiamo esternalizzato alcuni servizi e ciò consente di risparmiare 700 mila euro all’anno. Adriafer ha invece triplicato i dipendenti e raddoppiato il fatturato: abbiamo ricapitalizzato una società decotta e l’abbiamo fatta diventare una punta di diamante». Serracchiani parla a sua volta di «numeri assolutamente positivi e così anche quelli riguardanti i primi mesi del 2017, per quanto riguarda sia il traffico merci che il numero dei treni. Il piano operativo triennale rafforza i servizi del porto e ci permette di guardare al futuro con una certa serenità».
Il Piccolo – 29.04.2017
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