In Gazzetta ufficiale la «reiterazione del vincolo» per l’acquisizione coatta dei terreni del tracciato II Movimento 5 Stelle: «Un atto da impugnare»
di Alessandro Gatta e Valentino Rodolfi
Corrono ad alta velocità anche le notizie sulla Tav Brescia-Verona, la contestata infrastruttura da circa 4 miliardi di euro che dovrebbe realizzarsi dal 2017.
L’ULTIMISSIMA: sulla Gazzetta ufficiale del 12 agosto è stata pubblicato l’atto di «reiterazione del vincono preventivo di esproprio» per terreni e fabbricati coinvolti dal tracciato. Un atto che si rinnova automaticamente ogni anno ormai dal 2003, data a cui risale la Valutazione di impatto ambientale, ma che quest’anno assume un significato particolare: potrebbe essere l’ultima «reiterazione del vincolo», prima che gli espropri si facciano davvero. Un provvedimento che coinvolge le proprietà di 94 soggetti (aziende, cittadini, ma anche enti pubblici) a Desenzano, 47 a lionato, 12 a Pozzolengo: questi almeno i numeri del piano particellare prima delle osservazioni e del progetto esecutivo, che dovrebbe essere al traguardo. Non resta da sciogliere che l’ultimo nodo: se si farà o non si farà lo «shunt» di Montichiari, decisione rimandata ad autunno dopo mille colpi di scena. Sciolto il dilemma, sarà presentato il progetto esecutivo, cui seguirà la dichiarazione di pubblica utilità (il via libera per gli espropri) e poi nel 2017 i cantieri del primo lotto, quelle delle gallerie tra Lonate e Desenzano. Questi i propositi del governo, evidenti nella conferma del vincolo di esproprio. Proprio contro questo atto di reiterazione, il Movimento 5 Stelle di Desenzano ha presentato una mozione al Consiglio comunale, firmata da Luisa Sabbadini, che propone al Comune di ricorrere al Tar. Questo sulla base del fatto che sarebbe lesivo dei diritti dei proprietari, e che mancherebbe al momento la copertura finanziaria per pagare gli immobili espropriati.
I COMUNI della zona, del resto, sembrano intenzionati a non lasciare nulla di intentato per fermare il nuovo corridoio ferroviario: Desenzano, Pozzolengo, Peschiera, Castelnuovo, Sona, Ponti sul Mincio e Sommacampagna, hanno impugnato al Tar del Lazio la «verifica di ottemperanza» del progetto, rilasciata dal ministero per l’Ambiente nonostante molte delle prescrizioni, elencate in 22 pagine, non sembrassero oggettivamente ottemperate. Analogo ricorso era stato presentato dal coordinamento No Tav e da 50 associazioni. Ricorsi sul cui esito non si hanno però, al momento, molte notizie: «Si fa ricorso perchè si spera di vincerlo – spiega il sindaco Rosa Leso -. Il Comune di Desenzano conferma la contrarietà al progetto attuale: noi abbiamo chiesto di utilizzare la ferrovia esistente per i treni veloci, senza costruire un nuovo corridoio. Ma siamo tagliati fuori dalle decisioni e possiamo solo confidare sui ricorsi».
Brescia Oggi – 13.09.2016
© Riproduzione riservata